Le edizioni speciali Bicentenario di JASIT nella biblioteca di Chawton

Nella casa-museo di Jane Austen a Chawton, il famoso Jane Austen’s House Museum, al piano terra, c’è una piccola biblioteca che raccoglie anche le edizioni delle opere della grande scrittrice in altre lingue.
Di questo angolo di paradiso dei lettori e dei Janeite, conservo un ricordo personale molto vivido, che risale al giugno del 2012 ed è legato anche al dispiacere di non vedere alcuna edizione italiana sugli scaffali, con la sola eccezione di una selezione di lettere edita da un’università italiana (e fuori commercio). L’idea di fondare JASIT stava maturando proprio in quel periodo e, insieme alla mia compagna di viaggio, Petra Zari (futura cofondatice della nostra Society), decidemmo che avremmo fatto in modo di contribuire a colmare questa lacuna con qualcosa di speciale.
Qualche mese più tardi nacque JASIT e, poco dopo, vide la luce anche la prima pubblicazione, l’edizione speciale Bicentenario di Orgoglio e Pregiudizio, con traduzione di Giuseppe Ierolli, progetto grafico di Petra Zari ed il contributo operativo delle altre socie fondatrici, Mara Barbuni e Gabriella Parisi. Inviarne una copia a casa di Jane Austen a Chawton fu un gesto spontaneo e collettivo che realizzava il desiderio comune, nutrito per tanti mesi, di contribuire ad arricchire la “sua” biblioteca con edizioni nella lingua che pure conosceva un poco.

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Come testimonia questa foto del 21 novembre scorso, scattata e pubblicata dall’utente Instagram @emilyisruth (link al post originale in fondo all’articolo), grazie all’iniziativa di JASIT i visitatori della biblioteca del Jane Austen’s House Museum oggi possono finalmente consultare la versione italiana di almeno due romanzi: oltre a Orgoglio e Pregiudizio già citato (la sua costola color lavanda è quasi al centro della foto: è il primo libro del 4° scaffale partendo dall’alto), c’è anche Mansfield Park (è la costola verde visibile in alto a destra, un po’ tagliata ma ben leggibile).
Ad essi, si aggiungerà presto anche la festeggiata del 2015-16, Emma, e provvederemo ad inviare una copia dei prossimi volumi a mano a mano che celebreremo i Bicentenari, recuperando anche Ragione e Sentimento (festeggiato nel 2011, anno in cui JASIT era ancora soltanto una bella idea che animava le conversazioni di alcuni fondatori).

Se andate in visita al cottage di Chawton, non mancate di curiosare nella biblioteca e di cercare le tracce di queste edizioni speciali,

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ambasciatrici delle versioni in lingua italiana presso la casa di Jane Austen.


Chi desiderasse regalare o regalarsi uno o tutti i volumi già usciti in edizione speciale Bicentenario JASIT può consultare l’apposita sezione alla pagina Pubblicazioni JASIT in questo sito.
(NB: il sito ilmiolibro.it, dove è possibile acquistare queste edizioni, informa che fino al 10 dicembre le spedizioni sono gratis per gli acquisti superiori a 29 euro)


Fonti iconografiche:
foto sul profilo Instagram di @emilyisruth
– Le due foto di Orgoglio e Pregiudizio estratto dallo scaffale sono state scattate da Mara Barbuni, cofondatrice e membro del Consiglio Direttivo di JASIT

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Le strane cugine

Un articolo dalla rivista “Persuasions On-Line” della Jane Austen Society of America, nel quale Christine Kenyon Jones ci racconta la storia di Dido Elizabeth Bell e del prozio, il giudice capo della corte suprema inglese Lord Mansfield, intrecciando le vicende reali con possibili influenze sulla composizione di Mansfield Park.

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Le strane cugine: Mansfield Park e la famiglia Mansfield
di Christine Kenyon Jones
V.31, NO.1 (Winter 2010)

In questo articolo sono presi in esame i possibili legami tra un ritratto di due membri della famiglia del famoso giudice del diciottesimo secolo, Lord Mansfield, (1) e il romanzo Mansfield Park di Jane Austen. L’ipotesi è che il ritratto di cugine “diverse”, nel contesto della tratta degli schiavi, possa aver influenzato il modo in cui Austen ha trattato questi argomenti nel romanzo.

Ritratto di Dido Elizabeth Bell e Lady Elizabeth Murray
Ritratto di Dido Elizabeth Bell e Lady Elizabeth Murray

Dipinto negli anni ’70 del Settecento da un artista sconosciuto, il ritratto raffigura due nipoti di Lord Mansfield, Lord Chief Justice of England dal 1756 al 1788. A destra, Lady Elizabeth Murray, figlia del nipote ed erede di Lord Mansfield, il settimo Visconte Stormont. Lady Elizabeth era nata nel 1760 ed era stata cresciuta da Lord Mansfield e dalla moglie dopo la morte della madre quando lei era una bambina. Dido Elizabeth Bell, a sinistra, era la figlia illegittima di un altro nipote di Lord Mansfield, il capitano John Lindsay e di una donna nera probabilmente schiava, Maria Bell. Dido era nata nel 1761 ed era stata cresciuta da Lord e Lady Mansfield fin dall’infanzia. Le ragazze sono ritratte a Kenwood, proprietà di Lord Mansfield a Hampstead, a nord di Londra, e nell’angolo in basso a sinistra si può vedere la famosa veduta da Kenwood della cattedrale di Saint Paul. Il quadro è ora nello Scone Palace, a Perth, in Scozia, ma è stato a Kenwood nel 2007 in occasione di una mostra per celebrare il bicentenario dell’abolizione della schiavitù in Gran Bretagna. (“Slavery and Justice”).

Ci sono diverse cose che legano il quadro a Jane Austen. La prima è la ben nota ipotesi che il titolo Mansfield Park si riferisca a Lord Mansfield e alla sua famosa sentenza del 1772, nella quale venne stabilito che un imputato nero, James Somerset, non potesse essere fatto uscire dall’Inghilterra contro la sua volontà per essere riportato in schiavitù nella colonia della Virginia. (2) “Lo stato di schiavitù […] è talmente disgustoso”, stabilì Mansfield, che “quali che siano i fastidi […] che dovessero scaturire da questa decisione, non posso affermare che ciò sia permesso o approvato dalla legge inglese, e quindi, il nero dev’essere liberato (White 1).

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Pubblicato il Numero 2 della Rivista di JASIT

Nella giornata di oggi, tutti coloro che si sono associati alla Jane Austen Society of Italy ricevono il secondo Numero di Due Pollici d’avorio, la rivista di JASIT.

Ecco l’elenco dei contributi che i Soci possono leggere all’interno di questo Numero 2:

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– Conversazione e calze blu. L’erudizione femminile prima di Jane Austen 
di Mara Barbuni
– Trattative, tirature, vendite: Jane Austen e gli editori
di Giuseppe Ierolli
– Ricezione, modi e mode del romanzo gotico 
di Luca Gandolfi
– (Un)happily Ever After: il fallimento nell’immancabile lieto fine dei romanzi austeniani
di Angela Sileo
– Jane Austen nel posto delle fragole. L’influenza di «Persuasion» nella scrittura di Virginia Woolf
di Cesare Catà
– Viaggio in Austenland, lungo le tracce dei manoscritti 
di Silvia Ogier
– Balli infelici in «Mansfield Park»
di Susannah Fullerton
– Jane Austen sullo schermo
di Federica Vacchetti

Potete leggere la presentazione dei singoli articoli a questo link: https://www.jasit.it/due-pollici-davorio-numero-2-giugno-2015

Vi ricordiamo infine che tutte le indicazioni per diventare Soci di JASIT e poter ricevere, tre volte all’anno, la Rivista ufficiale di JASIT, Due Pollici d’Avorio, sono raccolte a questo link: https://www.jasit.it/iscriviti/

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Buon compleanno, Mansfield Park

Mansfield Park, frontespizio della prima edizione, 1814Oggi, 201 anni fa, Jane Austen vide pubblicato il suo terzo romanzo, Mansfield Park. Si tratta anche del primo dei cosiddetti Chawton Novels, cioè dei romanzi creati ex novo nel cottage di Chawton, di proprietà del fratello Edward, in cui Jane Austen si trasferì nel 1809 con la madre e la sorella Cassandra.
Dopo circa otto anni costellati di difficoltà, lutti familiari, incertezza economica ed instabilità logistica, che portarono all’interruzione della redazione dei Watson e ad un blocco creativo, la scrittrice ritrovò la serenità a Chawton, villaggio dello Hampshire a breve distanza dalla natia e amata Steventon. Nel cottage, che divenne la sua dimora definitiva, Jane Austen revisionò le opere che aveva già scritto in passato (Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio, L’Abbazia di Northanger) e ne compose di nuove (Mansfield Park, Emma, Persuasione). Da qui, i romanzi canonici furono mandati per il mondo poiché Jane Austen, nel 1811, divenne un’autrice pubblicata.
Mansfield Park è, appunto, il primo “nuovo” romanzo a scaturire dalla ritrovata ispirazione.

Nel ricordare questo avvenimento, invitiamo alla scoperta o riscoperta di questa opera e condividiamo di seguito gli articoli già apparsi su jasit.it. Buona lettura!

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Jane Austen e i “Vantaggi dell’altezza”

Traduciamo oggi un articolo tratto da Persuasions online #20 del 1999:
Austen and “the Advantage of Height” di JEAN E. GRAHAM, una riflessione sul legame che intercorre tra questa caratteristica fisica e i personaggi austeniani.

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Jane Austen e i “Vantaggi dell’altezza”

In Ragione e sentimento, Marianne Dashwood è più avvenente della sorella Elinor, malgrado la carnagione delicata, lineamenti regolari, e una figura estremamente graziosa di quest’ultima; Marianne era ancora più bella. Il fisico, benché non così armonioso come quello della sorella, aveva il vantaggio della statura, e colpiva di più. (Ragione e sentimento, cap. 10)
Come è stato notato da Carol Shields, la descrizione fisica in Jane Austen è tipicamente “minimalista” [Shields, Carol. “Jane Austen: Images of the Body: No Fingers, No Toes.” Persusasions 13 (1991)], cosicché la nostra attenzione è attratta da quei passaggi che rompono il silenzio con una descrizione fisica. Tali dettagli contribuiscono in maniera significativa allo sviluppo del personaggio, come Mark M. Hennelly Jr., Lori Hope Lefkovitz e Robyn Warhol hanno notato nelle loro discussioni riguardo al modo di guardare e percepire in Jane Austen. Anche le descrizioni dell’altezza servono da guida per la caratterizzazione dei personaggi.

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About thirty years ago…

Il Jane Austen Book Club (JABC) organizzato a Bologna dalla Biblioteca Salaborsa e da JASIT prevede una serie di incontri mensili, ma anche un gruppo su Facebook dove, prima, durante e dopo gli incontri, si discute, si esprimono opinioni, si interpreta e si analizza l’opera del mese, spesso con giudizi contrastanti. In questo periodo si parla di Mansfield Park e la discussione è nutrita e molto accesa e articolata.
Abbiamo quindi pensato di far partecipare anche l’autrice, inserendo qui una serie di citazioni dal romanzo che magari possono mettere in luce qualche argomento, qualche particolare, qualche personaggio di cui non si è parlato o si è parlato di meno, oppure far sorgere qualche curiosità.
Le citazioni sono in italiano (sono tratte dal sito jausten.it e le potete trovare anche nel volume che abbiamo dedicato al bicentenario del romanzo) ma abbiamo pensato che almeno il titolo del post dovesse rendere omaggio alla lingua dell’autrice.
Naturalmente potete aggiungere le vostre citazioni preferite, nei commenti a questo post o nel gruppo Facebook, da dove provvederemo ad aggiungerle qui.

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Citazioni da Mansfield Park

Circa trent’anni or sono, Miss Maria Ward, di Huntingdon, con sole settemila sterline di dote, ebbe la fortuna di attrarre Sir Thomas Bertram, di Mansfield Park, nella contea di Northampton, e di essere così elevata al rango di moglie di un baronetto, con tutti gli agi e le prerogative di una bella casa e di una rendita cospicua.
(incipit)

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