Entrata gratuita al Jane Austen’s House Museum per i Soci JASIT

Chawton Cottage - Jane Austen's House Museum

Se, per le prossime vacanze, state programmando una visita alla  casa di Jane Austen a Chawton, non dimenticate di mettere in valigia anche la vostra tessera JASIT.
Anche per il 2016, infatti, il Jane Austen’s House Museum riconosce un trattamento speciale agli iscritti alla Jane Austen Society of Italy: l’entrata gratuita.

Il cottage in cui la scrittrice visse gli ultimi, intensi otto anni della propria vita è oggi un museo che attira visitatori da tutto il mondo in quanto meta fondamentale nei viaggi dei suoi ammiratori: da questa casa, infatti, “tutte le sue opere furono affidate al mondo”(*) poiché qui prese vita la pubblicazione dei romanzi canonici.
Stabilitasi in questo angolo della contea dello Hampshire nel luglio del 1809, Jane Austen ritrovò l’ispirazione dopo un lungo periodo di blocco creativo e rivide Ragione e Sentimento, Orgoglio e Pregiudizio e L’Abbazia di Northanger, compose Mansfield Park, Emma e Persuasione, e iniziò Sanditon.
Dal 1949, anno di inaugurazione del Jane Austen’s House Museum, nel cottage è stata progressivamente ricreata l’ambientazione dei tempi in cui Jane, la madre e a sorella Cassandra vi abitavano, e la collezione di oggetti o manoscritti si è accresciuta.
Il pezzo più affascinante forse resta proprio il minuscolo tavolino di mogano accanto alla luminosa finestra della dining room al piano terra, sul quale Jane Austen era solita scrivere. Visitare questa dimora è un’esperienza davvero unica e imperdibile.

Lo scrittoio di Jane Austen al Jane Austen's House Museum, Chawton, Hampshire

Questa convenzione è riconosciuta al Socio JASIT che presenta la propria tessera JASIT alla cassa del museo all’entrata, ed è valida fino al 31 dicembre 2016.

Aggiornamento del luglio 2016 – Una volta usciti dalla casa-museo, conservate il biglietto (viene consegnato anche se si entra gratuitamente): vi sarà riconosciuto uno sconto di una sterlina all’entrata della Chawton House Library.

Buona visita!

Per saperne di più
Come iscriversi alla Jane Austen Society of Italy e diventare SOCI JASIT (ci si può iscrivere, o regalare l’iscrizione,  in qualunque momento dell’anno)
Informazioni su DUE POLLICI D’AVORIO, la rivista quadrimestrale riservata ai Soci JASIT
ARTICOLI su jasit.it dedicati a Chawton
Sito del Jane Austen’s House Museum, Chawton, Hampshire


(*) Constance Hill, Prefazione alla terza edizione in Jane Austen. I luoghi e gli amici, 2013, Jo March

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Speakers’ Corner n.3 – I Ricordi di Viaggio in Austenland a portata di mano

Care lettrici e cari lettori, nonché viaggiatrici e viaggiatori,
come anticipato e promesso all’inaugurazione, abbiamo raccolto i Ricordi di Viaggio in Austenland del nostro Speakers’ Corner n.3 in un… taccuino elettronico, impreziosito dalla copertina di Petra Zari.

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Potete scaricarlo gratuitamente nel formato PDF da questo collegamento:

Speakers’ Corner n.3 – Ricordi di Viaggio in Austenland

Questa raccolta resterà sempre a disposizione nella nostra pagina Pubblicazioni, nella sezione Pubblicazioni originali JASIT – Speakers’ Corner, dove trovate anche i numeri precedenti.

A questa terza edizione dello Speakers’ Corner (che è ormai diventato una tradizione di JASIT, sempre desiderosa di ascoltare la vostra voce) hanno contribuito, nell’ordine: Luana Solla, Raffaella Amicucci, Alessandra Quattrocchi, Silvia Carnevale, Catia Boetti, Roberta Zanasi, Romina Angelici, Anna Carini, Valeria Altiero.

Buona lettura, Buon viaggio e alla prossima edizione!


Le raccolte PDF delle edizioni precedenti dello Speakers’ Corner di JASIT
Speakers’ Corner n.1 – Riflessioni su Jane Austen
Speakers’ Corner n.2 – Da Elizabeth a Fanny: il variegato universo delle giovani donne di Jane Austen

Tutti i post dello Speakers’ Corner n.3 su jasit.it

Pagina Pubblicazioni JASIT

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Speakers’ Corner n. 3 – Ricordi di viaggio in Austenland – fine lavori

Speakers-Corner-postCare lettrici e cari lettori, nonché viaggiatrici e viaggiatori,

siamo giunti al termine della condivisione dei diari di viaggio e delle foto delle Janeite che hanno visitato i luoghi di Jane Austen durante le vacanze. Le ringraziamo per aver sfruttato al meglio l’angolo di blogosfera a disposizione (mille parole) per raccontare i loro “Ricordi di viaggio in Austenland”. Nel giro di questi ultimi quattro giorni, grazie ai loro contributi, abbiamo potuto visitare Chawton, Winchester, Lyme Regis, Bath, Londra, da un punto di vista privilegiato, guidato dalle loro esperienze e considerazioni.

Di seguito trovate i link agli articoli che hanno reso vivo e interessante il nostro viaggio, e che presto raccoglieremo nel fascicolo dedicato a questo Speakers’ Corner n.3:

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Ringraziamo ancora coloro che hanno accolto il nostro invito, e anche chi ha partecipato o vorrà partecipare al dibattito nei commenti.

Speriamo di poter ripetere presto questa stimolante esperienza!

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Diario da Chawton

Qualche pagina del diario di Valeria Altiero direttamente da Chawton.

Chawton, 5 aprile 2015, Domenica di Pasqua

Foto di Valeria Altiero
Foto di Valeria Altiero

Caro Diario,
ogni giorno di questo viaggio in Inghilterra sembra essere il più bello ma poi vedo cose e visito luoghi che mi lasciano sempre più senza parole!
Quando ho progettato questo itinerario sentivo di me che avevo bisogno di vedere da vicino i luoghi dei miei idoli letterari e così, nonostante le distanze e i tempi stretti, mi sono avventurata con la mia famiglia nei panorami mozzafiato del Lake District per vedere quello che Beatrix Potter scriveva nei suoi racconti e dipingeva nei sue disegni; siamo poi passati nell’Inghilterra Tudor di Stratford Upon Avon per avvicinarci anche solo minimamente alle origini del genio poetico di Shakespeare ed infine oggi siamo stati nell’Hampshire per “chiudere il cerchio” completando il percorso nell’Austenland e avere l’occasione unica (e spero ripetibile!) di poter mettere, con l’immaginazione, indietro le lancette del tempo a più di cento anni fa e di andare alla presenza di Miss Austen!!
Oggi ti scriverò, quindi, principalmente di emozioni, quelle vere, forti e incomparabili che ho provato visitando la casa in cui abitò Jane Austen a Chawton per circa 8 anni.
Durante tutta la visita non potevo credere di essere veramente lì!
Un sogno che si realizza… in mente mi dicevo: ma ti rendi conto che finalmente sei a casa “sua”? Ho aperto la porta e ho varcato la soglia non di una stanza ma di una vita, purtroppo breve, ma grande e unica!

Foto di Valeria Altiero
Foto di Valeria Altiero

Qui mi rendo conto che Chawton è davvero l’ombelico del mondo, il punto di partenza ma anche di arrivo dei viaggi alla ricerca di Jane. È qui che ella vive e vivrà per sempre.
Dentro di me un turbinio di emozioni. Divento improvvisamente “ladra” e con i miei sensi cerco di catturare tutto: i miei occhi vedono quello che fino ad ora ho letto solo sulle pagine dei libri, il mio naso annusa gli odori del giardino e dei sacchetti di lavanda posti sul tavolo della cucina, le mie orecchie ascoltano la musica come se Jane fosse lì a suonare il suo pianoforte, la mia bocca esulta all’ingresso nella cucina immaginando chissà quali prelibatezze ed infine le mie mani, che non toccano nulla per non sciupare, ma che fremono e vorrebbero immediatamente prendere parte alla vita della casa del tempo.
Ho cercato di dipingere tutto nella mia memoria così che ogni dettaglio abbia il suo posto e possa rimanermi a lungo impresso.
Cosa mi ha colpito di più? Un po’ tutto… ma forse il tavolino, perché so che ha contribuito alla creazione di parole che ancora oggi viaggiano nel tempo senza sosta. Ma non posso non pensare alla bellezza di tutti gli arredi, degli oggetti personali, del letto,dei quadri… e di tutta la calda atmosfera che regna nel cottage.
È incredibile ma questa casa è davvero il fulcro di tutto: è il luogo, lo spazio e il tempo, dimora di questa memorabile scrittrice e della vita tramandata dalle sue lettere, dai romanzi e dalle memorie di chi l’ha conosciuta.

Foto di Valeria Altiero
Foto di Valeria Altiero

Qui a Chawton ho trovato tutto l’universo mondo austeniano perché ogni oggetto può ricondurti lei e alla sua esistenza di donna e scrittrice… e soprattutto alle gioie e dolori della sua vita di ogni giorno.
Se Jane fosse stata vicino a me le avrei detto: “Grazie per le parole che ci hai regalato e per le storie che ci hai raccontato. I tuoi personaggi fanno parte della nostra cerchia di amici e a casa tua ci sentiamo un po’ a casa nostra. Continueremo a sorridere e piangere con i tuoi romanzi… ma soprattutto grazie per le sensazioni che ci fai provare ogni volta che ci avviciniamo a qualcosa che riguarda te. Sono proprio queste le emozioni di cui abbiamo bisogno per sentirci vive e per continuare ad amare e a sognare.”

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My Austenland

Anche Anna Carini condivide con noi la sua esperienza in Austenland, in compagnia della famiglia.

Il mio primo viaggio in Austenland si è svolto nell’anno di grazia 2012.
Con marito e figlia ci siamo recati a Chawton, Lyme Regis e Bath ed è stata un’esperienza unica per tutti e tre, e per me un sogno che si è avverato.
La visita di Chawton mi ha deliziato in ogni modo possibile a cominciare dal clima: siamo stati accolti da una splendida giornata di sole e catapultati in pieno periodo Regency. Il cottage ha regalato una quantità di sensazioni diverse: abbiamo immaginato di viaggiare sul piccolo donkey carriage degli Austen, siamo stati inebriati dai profumi del giardino in primavera (menta, liquerizia e altre piante officinali), incuriositi dalla cucina con il laboratorio di scrittura con penna d’oca e satura del profumo emanato dal recipiente con la lavanda del giardino, affascinati dalla visita del cottage (in particolare dalle croci di topazio di Jane e Cassandra, dalla ciocca di capelli della zia Jane e infine dal mitico tavolino vista strada). Il tavolino ha evocato visioni di tutti i tipi: Jane che scriveva e sorrideva maliziosamente dei suoi stessi pensieri, ancora Jane che si distraeva dal suo lavoro e osservava la carrozza per Winchester che transitava lungo la strada… Comunque a parte la fervida immaginazione, la mia sensazione più forte è stata quella che il luogo avesse un’aura particolare e che da un momento all’altro, entrando in una stanza qualsiasi, avrei visto materializzarsi qualche membro della famiglia Austen.

Foto di Anna Carini
Foto di Anna Carini

Lyme ci ha regalato un’altra meravigliosa giornata di sole. Abbiamo fatto una passeggiata, scendendo dal parcheggio fino al centro e respirando l’aria fortemente salmastra dell’Atlantico. Il piccolo museo di Lyme con una vetrina dedicata a Jane, ci ha impegnato fino all’ora di pranzo; anche i fossili hanno il loro fascino e non va dimenticato che la costa è nota come “costa dei dinosauri”; purtroppo non abbiamo potuto cimentarci nella ricerca personale dei fossili (avendo mal considerato un dettaglio del tutto insignificante quale la marea…). Nel pomeriggio abbiamo visitato il piccolo museo del mare situato nella zona adiacente il Cobb (ed utilizzato nelle riprese del film BBC Persuasione del 1995, dove era adibito ad abitazione degli Harville) e abbiamo percorso il Cobb in lungo ed in largo, sfidando la fortuna sui Granny’s Teeth e percorrendo il lungomare costellato da una quantità di casette colorate. Intanto, lungo tutto il percorso, la mia mente vagava su stralci di Persuasione, rammaricandomi di non aver abbastanza tempo per visitare i dintorni di Lyme.

Foto di Anna Carini
Foto di Anna Carini

Bath è stata l’ultima tappa del nostro itinerario austeniano. L’abbiamo visitata seguendo l’audioguida (“In the footsteps of Jane Austen” reperibile al seguente link http://channels.visitbath.co.uk/janeausten/audio-tour, proposta dal Jane Austen Centre) e che ci ha condotto nei luoghi più suggestivi. Siamo partiti dal centro con la sua Abbey Church, le terme romane e la Pump Room (ora una sala da thè), proseguendo con il Pulteney Bridge, Laura Place (“le cugine Dalrymple! le nostre cugine Dalrymple!” Ah! Come non evocare gli Elliot adoranti!), Great Pulteney Street (dove ho cercato di indovinare dove vivessero i signori Allen) e l’arcinoto nr.4, Sidney Place, luogo in cui gli Austen hanno vissuto per quattro anni. La visita è proseguita con il Jane Austen Centre (paradiso di tutti gli appassionati con tanti libri e gadget di ogni tipo), dove abbiamo perfino provato cappellini e ci siamo pavoneggiate con i parasoli (divertimento puro; prima o poi proverò l’ebbrezza di un abito Regency!). E poi Union Street, il gravely walk (dove Anne ed il Capitano Wentworth si rinnovano le promesse), il Royal Crescent, il Circus e le Assembly Rooms (ho sognato di danzare lì almeno un milione di volte!), Milsom Street e Camden Place (ora troppo trafficata e caotica, ma dalla quale si gode un panorama mozzafiato su Bath). La cittadina meriterebbe comunque una visita articolata su due giornate: c’è davvero tanto da ammirare e una sola giornata non le rende giustizia.

Foto di Anna Carini
Foto di Anna Carini

Dopo quel meraviglioso primo viaggio, siamo tornati l’anno successivo nel Regno Unito, dedicandoci ad un itinerario “cinematografico” nel Peak District e a Stoneleigh Abbey e nuovamente in pellegrinaggio a Chawton lo scorso anno (per poter vedere anche Chawton House) e rinverdire i ricordi; questa nuova visita ha creato un ulteriore legame (pare che Chawton sia come una droga, che però produce endorfine e crea una sana dipendenza!). Ad ogni modo l’emozione della prima visita non si dimentica mai!
Il prossimo itinerario presumo potrà essere la Cornovaglia e credo che, partendo da Londra in auto, una ulteriore visita a Chawton non sia da escludere.
Un ultimo pensiero: sono particolarmente grata ai miei famigliari che hanno sempre assecondato i miei deliri austeniani ed hanno partecipato con entusiasmo agli itinerari che proponevo e propinavo loro: è sempre un piacere viaggiare con voi!

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Pellegrinaggio a Chawton

Romina Angelici condivide con noi il diario del suo pellegrinaggio a Chawton.

È la mia prima volta a Londra con la famiglia e non posso non andare a trovare la mia cara Jane Austen- Prendere il treno per Alton è come entrare nel cuore della campagna inglese. Una modesta stazione ferroviaria ci accoglie senza clamore e senza difficoltà siamo convogliati in direzione di Chawton lungo il saliscendi di High Street. Oltrepassato il centro abitato giungiamo allo slargo di un rasatissimo parco. Da qui, superati la doppia rotonda e il French Horn pub – dove nemmeno Jane si fermava – imbocchiamo Winchester Road. Il quartiere è silenzioso, i cottage sono curatissimi e rifiniti, ogni anfratto è stato seminato di fiori. Guardo gli alberi secolari che si stagliano contro il cielo azzurro dell’Inghilterra e penso che quelle fronde odorose hanno ombreggiato anche la passeggiata di Jane e della sua abituale compagna. Ma il vero tuffo nel passato lo compio appena avvisto il sottopassaggio pedonale – con indicazioni del Jane Austen Trail – che conduce nel borgo di Chawton, un ristretto caseggiato che si riversa sulla strada. Già quando intravvedo la tenuta dei Prowtings, avverto l’imminenza di un cottage ben più importante. Siamo arrivati a quel fatidico crocevia! Sono qui, sono davvero qui, non ci credo ma voglio rendermene conto per godermi questo momento, registrare e annotare ogni particolare.
Mi attardo un po’ prima di entrare, costeggio e accarezzo le mura esterne, scruto le targhe commemorative che dichiarano con marmorea chiarezza che sono davanti alla casa dove Jane Austen esplicò pienamente il suo talento, trovò l’ambiente ideale e la sistemazione congeniale al fluire del suo genio creativo che le fece perfezionare i romanzi già scritti e produrne di nuovi e magnifici, a ritmi sorprendenti.
Infine mi decido, pregustando un itinerario che conosco solo per sentito dire. L’ingresso laterale immette direttamente nella Drawing Room, la stanza più grande della casa dove ricevevano visite e Jane suonava il piano esercitandosi ogni mattina prima di colazione. Le quattro donne di casa Austen si ritiravano qui ogni sera, dopocena, per cucire o dipingere mentre una di loro leggeva uno dei romanzi presi in prestito dalla biblioteca circolante.
Nella sala da pranzo, accanto al tavolo apparecchiato per il tè, Jane trascorreva la mattina, scrivendo vicino alla finestra rivolta verso la strada di passaggio, raccolta su un minuscolo tavolino rotondo con un pennino fine e sottile, come la sua ironia, sempre intinto nell’inchiostro.
Ora è esposto in tavola il servizio di porcellana Wedgwood che Jane accompagnò il fratello Edward e la nipote Fanny a scegliere e acquistare a Londra.
Nel vestibolo che collega le due stanze della zona giorno sono custoditi i tesori terreni – in fatto di gioielli – posseduti da Jane: accanto alla citata croce di topazio, che vive il suo momento di celebrità in Mansfield Park, regalata da Charles alle sue due sorelle, brilla un anellino turchese, la cui provenienza è un mistero, e un braccialetto di perline, bianco e celeste, che forse lasciò alla nipote Fanny. Quando Cassandra le scrive, subito dopo la perdita della cara zia Jane, le domanda quale oggetto vuole ricevere in memoria di lei: “Sii così buona da dirmi se preferisci una spilla o un anello”.
Salendo al primo piano, le scale immettono direttamente nella camera di Jane e Cassandra che dormivano insieme in un unico letto a due piazze (quello esposto è una replica). In un dente ricavato in fondo alla stanza, lateralmente, è incastonato un modestissimo catino con il lavabo e la brocca, per le abluzioni mattutine, permesse dal pozzo in cortile. Vicino alla finestra, che si affaccia sull’amato giardino, un tavolino e una sedia. Costellano tutto questo magico cammino nella casa di Jane, mazzetti di lavanda: poggiati delicatamente sul sofà o sulla sua sedia, quasi a volerne testimoniare l’impronta soave.

Foto di Romina Angelici
Foto di Romina Angelici

Non mi trasmettono emozioni particolari la stanza denominata “dell’ammiraglio” (per gli ospiti) e la camera di Mrs. Austen, se non per averne, gli oggetti, circondato la vita quotidiana di Jane. Invece nell’ala che volge verso il giardino interno, mi aspettano il letto originale a baldacchino, protetto da una teca e avvolto dalla trapunta patchwork realizzata dalle sue stesse mani, e il manichino che indossa il suo cappotto doppiopetto blu navy, con bottoni dorati, e fa materializzare per un attimo la sua figura, magra e alta, accanto alla quale mi posiziono, tremando nello sfiorare la manica che termina senza mano.

Foto di Romina Angelici
Foto di Romina Angelici

Non riesco a vedere la cucina ma la rimessa con il suo carrozzino che trainato dall’asino la conduceva nelle sue ultime passeggiate nei dintorni quando ormai la forza nelle gambe di camminatrice instancabile, l’aveva abbandonata.
Il giardino, orlato di un muro di cinta, avvolge la casa di profumi e colori, disegna angoletti furtivi e ombreggiati dai frondosi alberi. Essi silenziosamente hanno assistito alle sue passeggiate, hanno ascoltato qualche pensiero sussurrato, hanno carpito le confidenze tra sorelle e custodiscono tutto nella loro maestosa immobilità.
Dopo il pranzo con vista al Cassandra’s Cup, proseguiamo in direzione della Chiesa di S.Nicholas e della Chawton House. Visitiamo solo i giardini della magione di Edward Austen-Knight (occorrendo prenotazione per gli interni) apprezzando la bellezza dei luoghi ma con minore coinvolgimento. La Chiesa di S. Nicholas custodisce la perfetta quiete in cui riposano Cassandra e Mrs. Austen. Ci lasciamo tutto questo alle spalle con la tristezza per la caducità della vita, la sfortuna di alcune esistenze, la longevità di altre.

Foto di Romina Angelici
Foto di Romina Angelici

Il ritorno ad Alton è più duro e faticoso. Lungo il cammino volgo lo sguardo indietro più volte per cercare di imprimere nella mia mente a futura memoria, ogni particolare, anche il più insignificante e comunque suggello l’esperienza vissuta cogliendo un fiore da un cespuglio profumato nei pressi della stazione per portar via, sempre con me, il dolce aroma di quei luoghi.

Chawton, giovedì 3 luglio 2014

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