Derivati austeniani: le scelte delle case editrici italiane

Derivati austeniani: le scelte delle case editrici italiane

L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 12 (2020), pagg. 18-31. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.

È una verità universalmente riconosciuta che qualsiasi appassionato di Jane Austen si sia fatto tentare almeno una volta a leggere uno dei cosiddetti derivati austeniani, per potersi ritrovare in compagnia dei personaggi creati da lei, in un sequel o un retelling [1], o di Jane Austen medesima, in una biografia romanzata più o meno attendibile, perché spesso basata su diari e lettere inventati dall’autore.

È altrettanto vero che di derivati austeniani ne esistano ormai migliaia, e che ne vengano sfornati di nuovi ogni giorno, spesso auto-pubblicati, per cui le case editrici italiane, che devono pagare dei diritti di traduzione, preferiscono selezionare solo i prodotti più validi, magari quelli che hanno alle spalle delle case editrici importanti e un piccolo successo di vendite in lingua originale.

Uno dei primi sequel a essere tradotto in italiano è Pemberley (Il seguito di Orgoglio e pregiudizio) di Emma Tennant (Sonzogno 1995 – edizione originale 1993). L’Austenmania è ancora sconosciuta in Italia e nel mondo, perché buona parte dei film e delle serie TV tratte dai romanzi di Jane Austen non sono ancora usciti. Inoltre Tennant sembra aver scritto il romanzo dopo aver letto Orgoglio e pregiudizio appena una volta (e anche distrattamente), dal momento che commette numerosi errori sia dal punto di vista “biografico” che caratteriale dei personaggi. Per chi giunge a questo sequel dopo aver letto più volte Orgoglio e pregiudizio, Pemberley è un’autentica delusione. Nel 1996 Tennant ci riprova, con il sequel in forma epistolare di Ragione e Sentimento (tit. or. Elinor and Marianne), che viene tradotto ancora una volta da Sonzogno nel 1997 con il titolo Una ritrovata felicità, ma dopo un inizio abbastanza in linea col romanzo di Jane Austen, Tennant fa comportare i personaggi in maniera talmente improbabile da lasciare perplessi persino i lettori di derivati più tolleranti.

Un altro sequel tradotto in italiano da Rizzoli lo stesso anno della pubblicazione in lingua originale è L’indipendenza della signorina Bennet di Colleen McCullough (The Indipendence of Miss Mary Bennet, 2008). Scritto da un’autrice di indubbia fama (ricordiamo Uccelli di Rovo, ma anche tutta la serie dei Signori di Roma, sempre editi da Rizzoli), questo sequel lascia perplessi molti fan sia di Jane Austen che dell’autrice australiana, perché ci presenta, sì, la Mary Bennet indipendente che tutti vorremmo vedere, ma non segue le direttive di Jane Austen riguardo al futuro dei suoi personaggi secondari e – soprattutto – interpreta alla lettera il dialogo alla fine di Orgoglio e pregiudizio tra Jane ed Elizabeth quando quest’ultima le annuncia il suo fidanzamento con Mr. Darcy.

«Mia carissima sorella, adesso sii seria. Voglio parlarne molto seriamente. Dimmi tutto quello che devo sapere, senza altri indugi. Mi vuoi dire da quanto lo ami?»
«È successo così gradualmente, che non saprei quando è cominciato. Ma credo di poter dire che è stato quando ho visto per la prima volta la sua bellissima proprietà a Pemberley» [2].

Persa l’ironia del contesto di questa dichiarazione, il rapporto tra Elizabeth e Darcy ne esce compromesso, mercenario; dunque non rispecchia affatto quello rappresentato da Jane Austen in Orgoglio e pregiudizio; e ciò si ripercuote sulle basi stesse su cui si fonda il romanzo di McCullough.

A partire dal 2007 fino al 2012, la casa editrice TEA pubblica numerosi derivati austeniani interessanti (quasi tutti tradotti da Alessandro Zabini). Si inizia con il primo volume della serie di Carrie Bebris di Mr. e Mrs. Darcy investigatori, Orgoglio e preveggenza o Una realtà universalmente riconosciuta (Pride and Prescience: Or, A Truth Universally Acknowledged, 2004), in cui i coniugi Darcy si trovano a indagare su strani fenomeni paranormali collegati a Miss Bingley. La serie prosegue con altri cinque volumi, ciascuno dedicato a uno dei romanzi canonici di Jane Austen, per cui Elizabeth e Darcy si troveranno a indagare con i personaggi di Ragione e sentimento (Sospetto e sentimento o Lo specchio misterioso, 2008); de L’abbazia di Northanger (Le ombre di Pemberley o Il mistero dell’abbazia, 2009); di Mansfield Park (L’enigma di Mansfield Park o L’affare Crawford, 2010); di Emma (Intrigo a Highbury o Gli equivoci amorosi di Emma, 2011); di Persuasione (Inganno e persuasione o La sventurata di Lyme, 2011).

Nel 2015 Bebris pubblica un nuovo episodio della serie, ambientato a Sanditon, in cui l’indagine di Mr. e Mrs. Darcy diventa un completamento del romanzo incompiuto di Jane Austen: The Suspicion at Sanditon Or, The Disappearance of Lady Denham. TEA, però, già da qualche anno non si occupa più di pubblicare derivati austeniani, e nessuna altra casa editrice sembra aver voluto prendere il suo testimone.

Parallelamente alle indagini di Mr. e Mrs. Darcy, TEA pubblica la serie di Stephanie Barron (Jane Austen Mysteries) in cui è la stessa Jane Austen a indagare. Basandosi sulle lettere di Austen, Barron ricostruisce la vita della scrittrice piuttosto fedelmente, ma la dissemina di omicidi che Jane risolve. È proprio lei, Jane Austen, a narrare i fatti in prima persona, perché Barron finge di aver ritrovato alcuni diari in una soffitta appartenente a qualche pro-pro-pronipote che vive negli Stati Uniti, e di esserne solo la curatrice e non l’autrice.

Se nei romanzi di Jane Austen la Storia entra solo di rado, con vaghi riferimenti qua e là (la presenza dell’esercito a Meryton, il ritorno a casa degli ufficiali di Marina dopo le guerre Napoleoniche, ecc.), nei romanzi di Barron la Storia è protagonista, con delitti legati alla politica, allo spionaggio e a episodi storici realmente avvenuti, che Barron – una ex agente della CIA – collega a Jane Austen e a tutti coloro che la circondano, intessendo quel contesto storico a cui Austen non ha bisogno di fare riferimento, perché è ben noto ai suoi contemporanei.

Dopo il primo romanzo, La disgrazia di Lady Scargrave (2008; The Unpleasantness at Scargrave Manor, 1996), TEA pubblica altri sette volumi, fino a giungere a Jane e l’eredità di Sua Signoria (2012; Jane and His Lordship’s Legacy, 2005). Purtroppo i cinque libri successivi, pubblicati da Barron dal 2006 al 2016, non sono stati tradotti, lasciandoci orfani degli anni forse più interessanti, perché sono proprio quelli in cui Jane Austen diede alle stampe i suoi romanzi. Il nono episodio della serie, per esempio, Jane and the Barque of Fraility (2006), è ambientato a Londra nell’aprile 1811, mentre Jane è ospite del fratello Henry e della cognata Eliza al numero 64 di Sloane Street, e sta revisionando Sense and Sensibility in previsione della pubblicazione (che avverrà solo a fine ottobre dello stesso anno).

L’ultimo volume pubblicato da Barron, Jane and the Waterloo Map (2016), si svolge nel novembre del 1815, appena un anno e mezzo prima della morte della scrittrice, quando il fratello Henry è sull’orlo della bancarotta e Jane viene invitata (o, per meglio dire, costretta) a dedicare il suo prossimo romanzo (Emma) al Principe Reggente [3].

Sempre negli anni che vanno dal 2009 al 2010, TEA pubblica la trilogia di Fitzwilliam Darcy, gentiluomo di Pamela Aidan, una serie di retelling di Orgoglio e pregiudizio dal punto di vista di Mr. Darcy. Per orgoglio e per amore (An Assembly Such as This, 2003), Tra dovere e desiderio (Duty and Desire, 2004) e Quello che resta (These Three Remain, 2005) riscontrano un grande successo di pubblico, sebbene non siano certo accurati dal punto di vista dell’etichetta, che a quell’epoca era fondamentale e che di certo un gentiluomo orgoglioso come Darcy teneva a mantenere.

Tra le altre pubblicazioni di TEA in quelli che potrebbero definirsi gli anni d’oro dei derivati austeniani spicca La vita secondo Jane Austen (2012; A Jane Austen Education: How Six Novels Taught Me About Love, Friendship, and the Things That Really Matter, 2011) di William Deresiewicz, professore di Letteratura inglese all’Università di Yale, che non è un vero derivato, ma una via di mezzo tra un saggio e un’autobiografia, in cui l’autore professa il suo amore per la scrittrice.

Qualche anno prima, nel 2010, nel periodo in cui grazie a Twilight di Stephenie Meyers e ai suoi vampiri il mondo dell’editoria era alla ricerca di paranormal romance di ogni genere, TEA pubblica Mr. Darcy, Vampyre di Amanda Grange (l’edizione originale è del 2009), un sequel di Orgoglio e pregiudizio che, più che a Twilight strizza l’occhio a Il vampiro di John William Polidori e a Intervista col vampiro di Anne Rice, ma, a conti fatti, è davvero poco credibile. Ed è un peccato che i lettori italiani abbiano avuto il loro primo contatto con Amanda Grange grazie a questo romanzo, dal momento che l’autrice nel frattempo sta pubblicando i Diari dei sei protagonisti maschili dei romanzi di Jane Austen.

Sarà solo nel 2013, nell’anno del bicentenario della pubblicazione di Pride and Prejudice – che vede un moltiplicarsi delle pubblicazioni austeniane – che Tre60 (un marchio dello stesso gruppo editoriale di TEA, che avrebbe dovuto ereditare le pubblicazioni dei derivati) decide di tradurre e pubblicare il primo dei Diari di Amanda Grange, Il diario di Mr. Darcy (Mr. Darcy’s Diary, 2005). Il retelling in prima persona di Orgoglio e Pregiudizio dal punto di vista di Darcy ha un discreto successo. Nel 2014, però, Tre60 annuncia l’imminente pubblicazione del Diario del colonnello Brandon, il retelling di Ragione e sentimento (Colonel Brandon’s Diary, 2008), ma la pubblicazione rimane a tutt’oggi in sospeso [4].

Nel 2012, TEA pubblica anche un completamento de I Watson: I Watson e Emma Watson (The Watsons and Emma Watson, 1996) firmato da Jane Austen e Joan Aiken. Aiken aggiunge al frammento di cinquanta pagine circa di Austen un completamento che è eccellente dal punto di vista storico, ma poco coerente con quanto Jane Austen rivelò a Cassandra sulle sue intenzioni per il prosieguo del romanzo, se mai avesse dovuto rimetterci mano.

Quando la sorella dell’autrice, Cassandra, mostrò il manoscritto di questo lavoro a qualcuna delle sue nipoti, disse loro anche qualcosa sul seguito della storia, dato che con questa cara sorella – anche se, credo, con nessun altro – sembra che Jane abbia parlato liberamente di ogni lavoro che avesse tra le mani. Mr. Watson sarebbe morto presto e Emma costretta a dipendere per una casa dalla meschinità del fratello e della cognata. Avrebbe rifiutato la proposta di matrimonio di Lord Osborne, e molto dell’interesse del racconto sarebbe derivato dall’amore di Lady Osborne per Mr. Howard, innamorato invece di Emma, che alla fine avrebbe sposato [5].

Aiken, rinomata autrice per l’infanzia, aveva scritto altri cinque libri ispirati alle opere di Jane Austen (tra cui Eliza’s Lover, un sequel di Ragione e sentimento). Tuttavia, dopo l’esperimento dei Watson – non riuscito del tutto – TEA decide di non proseguire con la traduzione dei suoi libri.

Nel frattempo, altre case editrici pubblicano interessanti derivati austeniani. Nel 2008, PIEMME traduce una biografia di fantasia di Jane Austen dal titolo Il diario perduto di Jane Austen di Syrie James (The Lost Memoirs of Jane Austen, 2007), che ricostruisce una fittizia vita amorosa della scrittrice sulla base dei suoi romanzi, con personaggi che sembrano uscire proprio dalle pagine di Ragione e sentimento, Persuasione, ecc. James riesce piuttosto bene a ricreare uno stile frizzante, simile a quello delle lettere di Jane.

Sperling & Kupfer pubblica invece la serie delle Jane Austen Addicts di Laurie Viera Rigler, Shopping con Jane Austen nel 2010 (Confessions of a Jane Austen Addict, 2007) e In viaggio con Jane Austen nel 2011 (Rude Awakening of a Jane Austen Addict, 2009), due romanzi time-travel in cui Jane Austen non compare se non per pochissime righe, ma che serve a riunire le Austen-dipendenti di tutto il mondo e di tutti i tempi. Le due protagoniste, Courtney Stone e Jane Mansfield, si scambiano di epoca e di continente, andando a finire l’una nell’Inghilterra di inizio XIX secolo e l’altra nella California del XXI secolo, per concludere che va bene sognare di vivere nel mondo apparentemente patinato che vediamo nei period drama, un mondo inodore, da cui entrare e uscire a piacimento; ma è ancora meglio poter fare una doccia quotidiana, lavarsi i denti con la pasta dentifricia al fluoro (e lo spazzolino elettrico) e avere a disposizione i medicinali quando si è ammalati.

Nel 2009 la casa editrice Nord presenta lo “scandaloso” Orgoglio e pregiudizio e Zombie di Seth Graham-Smith (Pride and Prejudice and Zombies, 2009), ma quando Quirk Books fa completare il progetto da Steve Hockensmith con un prequel (Dawn of The Dreadfuls, 2010) e un sequel (Dreadfully Ever After, 2011), Nord sceglie di tradurre soltanto quest’ultimo, con il titolo di Orgoglio e pregiudizio e zombie. Finché morte non vi unisca (2012).

Nel 2012 Newton Compton pubblica un volume dall’accattivante quanto bizzarro titolo di Come Jane Austen mi ha rubato il fidanzato di Cora Harrison (Jane Austen Stole My Boyfriend, 2011), una sorta di biografia romanzata narrata in forma di diario dalla cugina di Jane, Jenny Cooper (che frequentò con Jane e Cassandra la scuola di Mrs. Cawley a Oxford), di qualche anno maggiore di lei, che racconta gli anni in cui Jane scrisse gli Juvenilia (nel libro, illustrato da Susan Hellard, sono presenti anche delle finte brutte copie delle opere giovanili di Jane, che ne fa dono a Jenny dopo averle ricopiate sui suoi famosi quadernetti, e che Jenny attacca con affetto sul proprio diario).

Il libro, destinato a un pubblico di “young adult”, sarebbe un piccolo gioiello, se non fosse che è il secondo di una serie (di soli due libri), cominciata da Harrison nel 2010 con I Was Jane Austen’s Best Friend (Ero la migliore amica di Jane Austen). Purtroppo il primo libro non è disponibile in italiano.

Il 2013, anno del Bicentenario di Orgoglio e pregiudizio, vede, oltre al sopra citato Diario di Mr. Darcy di Amanda Grange, la pubblicazione di numerosi derivati. Tutte le case editrici sembrano voler inserire il nome di Jane Austen nel loro catalogo. A gennaio, Mondadori pubblica il sequel in versione gialla firmato da Dame P.D. James – grande estimatrice di Jane Austen – col titolo di Morte a Pembreley (Death Comes to Pemberley, 2011) da cui a fine anno viene tratta una serie TV per la BBC (serie che in Italia arriva solo nel 2018, su Laeffe, con il titolo di I misteri di Pemberley).

Sempre nel 2013, Sperling & Kupfer ritenta con un derivato austeniano portando in Italia The Jane Austen Marriage Manual di Kim Izzo (2012), tradotto con il titolo di Amore, ragione e sentimento. Si tratta di un esempio del cosiddetto genere chick-lit non particolarmente frizzante, in cui l’eroina, che viene spacciata per una moderna Elizabeth Bennet, è in realtà un incrocio tra Mrs. Bennet, Mrs. Clay e Lucy Steele.

Un altro romanzo tradotto in italiano nel 2013 è Vecchi amici e nuovi amori di Sybil G. Brinton (Old Friends and New Fancies, 1913), pubblicato dalla casa editrice Jo March. Si tratta del primo sequel austeniano, con personaggi provenienti da tutti i romanzi di Jane Austen (crossover). Pur non essendo un’opera di alta letteratura, costituisce un tributo importante, essendo stato scritto nel centenario della pubblicazione di Pride and Prejudice. Più avanti, il romanzo viene pubblicato anche da altre case editrici con nuove traduzioni, come per esempio quella della casa editrice Elliot a fine 2019.

Ancora nel 2013, Harper Collins dà il via al Jane Austen Project, ovvero a una riscrittura in chiave moderna dei sei romanzi canonici austeniani dalle penne di autori affermati nel panorama internazionale. Il primo a essere realizzato è Sense & Sensibility di Joanna Trollope. Purtroppo questo retelling non viene mai tradotto in italiano, sebbene Trollope sia un’autrice pubblicata nel nostro paese da Mondadori, Sonzogno e Corbaccio. Stesso discorso vale per la giallista Val McDermid (Time-Crime, Sonzogno) a cui viene affidato nel 2014 Northanger Abbey. A fine 2014, nei paesi anglofoni esce la nuova Emma a firma di Alexander McCall Smith (Guanda, TEA), ma anche questa volta la traduzione italiana non arriva, nonostante le numerose serie di successo di McCall Smith tradotte nel nostro paese. La realizzazione del quarto volume, che dovrebbe essere la rivisitazione in chiave moderna di Pride and Prejudice, firmata da Curtis Sittenfeld, stenta a uscire. Finalmente appare nell’aprile 2016, pubblicata con il nome Eligible [6]. In Italia il libro compare per Bookme (De Agostini) nell’agosto dello stesso anno con il titolo di Come sposare un milionario, apparentemente senza alcun riferimento in copertina al fatto che si tratti di un retelling moderno di Orgoglio e pregiudizio. Il libro risulta piuttosto sgradevole perché in alcuni casi è classista e omofobo. E se si può accettare che un libro del passato sia not-politically correct, poiché esprime realtà e opinioni del proprio tempo, non si può certo tollerare che lo sia un libro scritto e ambientato nel XXI secolo:

Quando *** scompare alcune sere della settimana per svolgere un’attività per proprio conto, viene presa in giro con battute sulla natura omosessuale dell’attività. E, come fa notare il blog del LA Times Review of Books, quando viene rivelato che va semplicemente a giocare a bowling, la famiglia è profondamente sollevata, come se avere una persona gay nella propria famiglia possa costituire la sua rovina agli occhi della società [7].

Nel 2016, Newton Compton decide di pubblicare, ma solo in edizione ebook, Il diario segreto di Lizzie Bennet di Bernie Su e Kate Rorick, ovvero il romanzo tratto dal celeberrimo vlog prodotto da Pemberley Digital, The Lizzie Bennet’s Diaries, in onda su YouTube dal 9 aprile 2012 al 28 marzo 2013, e seguito da molti fan italiani grazie ai sottotitoli realizzati da un gruppo di volontari e inseriti dalla stessa Pemberley Digital.

Anche Einaudi decide di entrare nell’arena dei derivati austeniani, pubblicando nel 2014 un volume molto atteso: Longbourn House di Jo Baker (Longbourn, 2013), un romanzo storico che vede le vicende di Elizabeth Bennet e delle sue sorelle dai piani bassi della servitù di Longbourn, presentandoci una realtà storica ben diversa da quella raffinata che si respira ai piani alti in Orgoglio e pregiudizio.

Nel 2017 – anno del bicentenario della morte di Jane Austen, in cui c’è stato un nuovo rifiorire di pubblicazioni austeniane – Einaudi prova con un’altra pubblicazione, un derivato tutto nostrano, scritto dalla penna spassosa e talvolta demenziale di Stefania Bertola. Il suo Ragione & sentimento trasferisce le vicende di Elinor e Marianne (Eleonora e Marianna) a Torino. Il derivato è gradito tanto dai fan della Bertola che dagli appassionati austeniani, malgrado qualche piccola scivolata nel not-politically correct.

Dopo dieci anni dalla sua pubblicazione originale, finalmente nel 2017 arriva in Italia il libro di Shannon Hale, Austenland, di cui già nel 2013 era uscito il film omonimo, che nella versione italiana era stato chiamato Alla ricerca di Jane. Il libro, edito da PIEMME, è intitolato Tutta colpa di Mr. Darcy nell’edizione italiana, ed è la storia di una donna sulla trentina ossessionata da Mr. Darcy, davanti al quale nessun uomo regge il confronto. A Jane Heyes – questo il nome della protagonista – viene regalata una settimana in Inghilterra in una sorta di parco a tema Regency, in cui potrà essere corteggiata come una signorina ai tempi di Jane Austen da alcuni improbabili Mr. Darcy.

Una casa editrice piuttosto attenta ai più interessanti derivati austeniani sembra essere Neri Pozza con la sua collana SuperBeat. Già nel 2005 questa casa editrice traduce il romanzo Jane Austen Book Club di Karen Joy Fowler (The Jane Austen Book Club, 2004), da cui nel 2007 viene tratto il film di Robin Swicord, in cui un gruppo di cinque donne e un uomo organizzano in California sei gruppi di lettura (uno per ciascun romanzo canonico). Queste letture si intrecciano alle loro vite, che ne escono arricchite grazie agli insegnamenti di Jane e delle sue eroine. A novembre 2016, quasi contemporaneamente all’uscita nei cinema del film di Whit Stillman con Kate Beckinsale, ispirato al breve romanzo epistolare giovanile di Jane Austen, Lady Susan, Neri Pozza pubblica nella sua collana SuperBeat Amore e inganni di Whit Stillman (Love and Friendship, maggio 2016). Il derivato è la riscrittura del romanzo da parte di un nipote di Lady Susan, che ne difende l’operato cercando di riscattarla (il suo sottotitolo è Ovvero Lady Susan Vernon di Jane Austen finalmente vendicata), dando a Jane Austen della zitella e della falsa, con numerose scene tratte dalla sceneggiatura del film, dello stesso Whitman. Il risultato è un prodotto strepitoso, ironico e ridicolo, che Jane Austen avrebbe apprezzato moltissimo.

I De Courcy non hanno perpetrato la loro infamante «vendetta» di persona, bensì attraverso i sicofanti e gli accoliti della loro cerchia, in questo caso, l’Autrice zitella, famigerata per le sue narrazioni vergate con penna intinta nel veleno e celate sotto la veste d’agnello dell’Anonimato [8].

A maggio 2020, ancora Neri Pozza pubblica la traduzione di Miss Austen di Gill Hornby, una biografia romanzata di Cassandra Austen e, trasversalmente, di sua sorella Jane, che cerca di dare una giustificazione al fatto che Cassandra bruciò buona parte della corrispondenza della sorella. Si tratta di un romanzo che fa vedere tutte le varie sfumature della vita nel nubilato e suggerisce che sia una situazione molto dura, sì, ma che per alcune donne sia l’unica alternativa per trovare la felicità nella tranquilla vita di campagna.

Accanto a queste traduzioni, ce ne sono altre, a opera di piccole case editrici nate proprio con lo scopo di acquisire i diritti dei romanzi auto-pubblicati per inserirli nel mercato italiano; un esempio è la appena nata Vintage. In altri casi, autori americani di Variations (romanzi in cui la trama del romanzo di Jane Austen – di solito Orgoglio e pregiudizio – subisce una svolta con una conseguente variazione più o meno incisiva nella storia originale) si sono affidati a Babelcube (https://www.babelcube.com) per far tradurre i loro romanzi in diverse lingue, tra cui l’italiano, con risultati a parer mio spesso deludenti.

Nel corso degli anni, poi, le case editrici hanno pubblicato romanzi ispirati a Jane Austen senza che ne venisse fatta menzione nel titolo o per lo meno sulla fascetta o sulla quarta di copertina. Non tutti i lettori italiani sanno, per esempio, che Il diario di Bridget Jones di Helen Fielding, edito da Rizzoli (Bridget Jones’s Diary, 1996), è un retelling in chiave moderna di Orgoglio e pregiudizio, ispirato dalla famosissima serie TV BBC del 1995, e che il suo seguito, Che pasticcio, Bridget Jones! (Bridget Jones: The Edge of Reason, 1999) è il retelling di Persuasione. Nel 2009, Baldini e Castoldi Dalai pubblica il romanzo Il bisbetico domato di Melissa Nathan, facendo dunque riferimento a Shakespeare (in effetti, la sua ambientazione è teatrale), ma non a Jane Austen, quando invece il primo titolo del romanzo era Pride, Prejudice and Jasmin Field (2001), sebbene sia stato poi ripubblicato nel 2008 con il titolo di Acting up!. Nel 2011, il romanzo di Cathleen Schine, The Three Weissmanns of Westport, viene tradotto in italiano da Mondadori, casa editrice che pubblica tutti i romanzi di Schine. Il titolo del romanzo è Tutto da capo, ma non tutti sanno che si tratta di un retelling in chiave moderna di Ragione e sentimento, perché, a differenza dell’edizione americana, che parla di «Schine’s playful and devoted homage to Jane Austen’s Sense and Sensibility»[9], la quarta di copertina di Tutto da capo non ne fa alcuna menzione. Analogamente, i due libri per adolescenti di Rosie Rushton Segreti d’amore e L’estate dei segreti, pubblicati inizialmente nella serie Mondadori Junior Gaia e poi tra i Bestseller Mondadori, sono rispettivamente i retelling di Ragione e sentimento e de L’abbazia di Northanger e appartengono in lingua inglese a una serie completa di sei volumi chiamata 21st Century Austen [10].

 

Per essere sempre aggiornati sui derivati disponibili in italiano, vi invitiamo a consultare QUESTA PAGINA sul blog Il diario delle Lizzies.

 

NOTE

[1] Un retelling è un romanzo in cui la storia viene narrata da un diverso punto di vista, oppure che si sviluppa in un’ambientazione differente da quella originale. Le scene più rilevanti del romanzo vengono adattate al contesto; per esempio, nei modern retelling vengono attualizzate per essere credibili.

[2] Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, Edizione Bicentenario JASIT pag. 329. Trad. di Giuseppe Ierolli.

[3] Nel frattempo la serie si è conclusa con altri due volumi: Jane and the Year Without Summer (2022), ambientato nel maggio/giugno del 1816 a Cheltenham, con Jane Austen già malata che si reca nella cittadina termale sperando un miglioramento delle sue condizioni, e lo struggente Jane and the Final Mystery (2023), ambientato a Winchester nell’aprile del 1817, con Jane che, accanto al nipote Edward (James Edward, suo futuro biografo), si reca in città per salvare il figlio della sua cara amica Elizabeth Bigg Heathcote da un’accusa di omicidio. Jane incontrerà anche lo zio del ragazzo, Harris Bigg-Wither, l’uomo che nel 1802 le aveva fatto una proposta di matrimonio, e che adesso è sposato con un’altra donna e ha avuto dieci figli!

[4] Finalmente, nel 2022, dopo una lunga attesa, Tre60 pubblica Il diario del Colonnello Brandon e, nel 2023, Il diario di Mr. Knightley (invertendo l’ordine di pubblicazione inglese), entrambi tradotti da Alessandro Zabini.

[5] James-Edward Austen-Leigh, Ricordo di Jane Austen. Traduzione di Giuseppe Ierolli https://www.jausten.it/jamfjamesedwardtw.html

[6] Buon partito.

[7] Holly Luetkenhaus e Zoe Weinstein, Austentatious: The Evolving World of Jane Austen Fans, University Of Iowa Press, 2019. Traduzione di chi scrive. Il nome sotto *** è stato omesso per evitare spoiler.

[8] Whit Stillman, Amore e inganni, SuperBeat, 2016, pag. 17. Trad. di Alessandro Zabini.

[9] Giocoso e affezionato omaggio di Schine a Ragione e sentimento di Jane Austen.

[10] Esiste anche la traduzione del retelling di Emma di questa serie di Rushton, Le conseguenze tragicomiche dell’amore (Mondadori collana Le ragazzine, 2013, trad, Mathilde Bonetti).

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6 commenti

  1. Purtroppo le scelte delle case editrici italiane sono limitate. Ne ho letti a migliaia in lingua inglese, quasi esclusivamente “P&P variation”.
    Le autrici e gli autori alcune volte fanno un lavoro di analisi storica molto approfondito. Altre volte no, ma non per questo sono meno interessanti. Alcuni racconti vengono prima pubblicati su piattaforme di fanfiction poi pubblicati in e-book. Molti sono anche letti in Audible e addirittura con le varie voci e drammatizzate tipo “radio dramma”.
    Sto continuando a leggerli ed ad ascoltarli. É davvero difficile scegliere un solo romanzo o un solo autore/autrice. Non vedo l’ora di partecipare il 20 settembre.

    1. Le “variation” sono troppo particolari, solo per una certa nicchia di Janeites. Forse è per questo che le case editrici italiane non se ne interessano troppo. Poi sono tantissime: quali scegliere? Ci sarebbe mercato per tutte? Anche noi non vediamo l’ora di sentire la tua opinione il 20 settembre!

  2. In italiano ci sono anche i libri di Abigail Reynolds che ho visto in libreria e online. Bebris e Barron ce li ho cartacei in italiano. Sempre cartacei Aidan ma in Inglese.

    1. Quando è stato scritto l’articolo (2020) le traduzioni delle Variation di Abigail Reynolds erano state pubblicate tramite Babelcube e con la casa editrice Vintage, che non erano distribuite in libreria, solo sui bookstore online. Non mi risulta che i suoi romanzi siano stati pubblicati da altre case editrici. Se hai qualche notizia differente, faccelo sapere, per piacere.

  3. Ho controllato uno è cartaceo gli altri sono Kindle. La casa editrice segnalata è la White Soup Press.

    1. White Soup Press è un marchio editoriale creato da alcuni autori di Austen Inspired Novels (tra cui proprio Abigail Reynolds). Del resto, prende il suo nome da Orgoglio e pregiudizio. Praticamente è come se fossero auto-pubblicati e, dopo che sono stati tradotti tramite Babelcube, hanno mantenuto la stessa casa editrice per questo motivo.
      Quello in cartaceo dovrebbe essere La lettera di Mr. Darcy tradotta da Vintage, che all’epoca della pubblicazione si chiamava To Be Continued.

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