Janeites: il curioso caso di Jane Austen in America

Il sito BBC News Magazine ha pubblicato (a firma di Jon Kelly), proprio nel giorno del Bicentenario della pubblicazione di Orgoglio e pregiudizio, questo articolo, del quale potete leggere qui la traduzione:

1A due secoli dalla pubblicazione del suo libro più famoso, Jane Austen ispira una larghissima devozione negli Stati Uniti. Che cosa rende questa inglesissima autrice così attraente per gli americani?

Jane Austen scrisse nel 1813: “Come ci si stanca presto di qualsiasi cosa che non sia un libro”.
E proprio i suoi libri ne sono un esempio. Sono passati 200 anni dalla pubblicazione del suo romanzo più ammirato, Orgoglio e pregiudizio, ma negli Stati Uniti Austen è oggetto dell’ammirazione e della venerazione più entusiastiche di sempre.
Con i loro congressi, i costumi dell’età della Reggenza e i “sequel” dei romanzi della loro eroina, i più devoti seguaci di Austen dimostrano un fervore che rivaleggia tranquillamente con l’entusiasmo esistente per i fenomeni di cultura popolare fioriti intorno a Star Trek o Harry Potter.
Alcuni Janeites, come essi si definiscono, scrivono i loro libri immaginando le vicende successive alle nozze del signore e della signora Darcy; altri indossano elaborati costumi e si lanciano in cerimonie del tè e in balli ispirati a Jane Austen.
In Rete abbondano i blog e i forum dedicati ad Austen e alla narrativa di ispirazione austeniana. La JASNA (Jane Austen Society of North America) vanta 4500 membri e non meno di 65 diramazioni. Nell’ottobre 2012 più di 700 Janeites – molti dei quali abbigliati con cappellini e abiti del primo Ottocento – si sono riuniti a Brooklyn, New York, per un evento organizzato dalla JASNA che ha compreso tre giorni di conferenze, lezioni di danza, esposizioni di antichità, un banchetto e un ballo.
Si tratta di un fenomeno curioso se si pensa che Austen ricevette poca considerazione mentre era in vita (morì all’età di 41 anni nel 1817, con soli sei romanzi firmati a suo nome). Mentre la si può ritenere una dei maggiori scrittori della letteratura inglese, è difficile immaginare che un simile grado di entusiasmo possa sorgere per un romanziere come, ad esempio, Charles Dickens. Perché, per quanto le storie di Austen possano talvolta risultare incolori e stizzose, è il fascino del suo mondo che, dicono i Janeites, li ha magnetizzati.

“C’è una certa nostalgia per l’eleganza dell’epoca”, sostiene Myretta Robens, che amministra il più popolare sito internet americano su Austen, The Republic of Pemberley. “È un desiderio di fuga dalla realtà”.
Le versioni per lo schermo, come ad esempio l’adattamento per la BBC sceneggiato da Andrew Davies Pride and Prejudice – com’è noto, con Colin Firth nei panni (bagnati) di Mr Darcy – e il film del 2005 con Keira Knightley nel ruolo di Elizabeth Bennet, hanno contribuito ad un rinfocolamento dell’interesse per tutto ciò che riguarda Jane Austen.

Ma solo questo non può spiegare perché così tanti Janeites vogliano vivere il mondo della loro autrice preferita, o indossando gli abiti dell’epoca o scrivendo le loro proprie storie. “Penso dipenda dal fatto che abbiamo solo sei romanzi e che lei morì abbastanza giovane”, afferma Laurel Ann Nattress, che gestisce il blog Austenprose e ha curato Jane Austen Made Me Do It (“Me l’ha fatto fare Jane Austen”), una collezione di racconti ispirati alla scrittrice. “La gente ama i suoi personaggi e semplicemente non li vuole abbandonare”.

Robens, tuttavia, pensa che ci sia una ragione più concreta per cui i lettori si sentono spinti a scrivere le loro versioni. “Francamente penso che molti vogliano più sesso, specie tra Elizabeth e Darcy”, dice.
Un esame attento dei siti per i fan di Austen rivela un’abbondanza di storie con titoli come Mr Darcy Meets His Match (“Mr Darcy incontra la sua compagna”) e The Education of Miss Bennet (“L’educazione di Miss Bennet”). Non sono però solo i fruitori della Rete ad aver tentato di rielaborare questi personaggi. Il sequel di Orgoglio e pregiudizio di Linda Berdoll, Mr Darcy Takes a Wife (“Mr Darcy prende moglie”, 2004), è stato un best seller. Helen Fielding ha dichiarato che il suo Diario di Bridget Jones era liberamente ispirato alla trama originale austeniana – da qui la presenza di un personaggio chiamato Darcy, interpretato nel film dallo stesso Colin Firth.
La commedia del 1995 Clueless era ispirata da Emma. Non tutti i surrogati austeniani riguardano le vicende del cuore. La morte arriva a Pemberley di P.D. James [in libreria in questi giorni, edizioni Mondadori, N.d.T.] vede i Darcy, ormai sposati, coinvolti in un caso di omicidio. Pride and Prejudice and Zombies (“Orgoglio e pregiudizio e zombie”) di Seth Grahame-Smith rimette in scena il romanzo originale in una versione alternativa dell’Inghilterra della Reggenza, popolata da orde di non-morti. Il fenomeno dei Janeites è stato a sua volta l’argomento di un celebre romanzo umoristico, Austenland di Shannon Hale, del quale una versione cinematografica è stata presentata in anteprima al “Sundance Film Festival” 2013.
In ogni caso, può apparire strano che i fan di Austen siano così numerosi negli Stati Uniti, una nazione fondata sul rifiuto dell’aristocrazia e dei costumi e delle tradizioni del vecchio mondo.
In effetti, quando Orgoglio e pregiudizio fu pubblicato per la prima volta, il Regno Unito e gli Stati Uniti erano in guerra. Nattress, che vive a Snohomish nello stato di Washington, crede che il Janeism [“Janetismo”, potremmo chiamarlo, ovvero la passione per Jane, N.d.T.] sia l’espressione di un persistente filone anglofilo all’interno della società americana. “Penso che per molti versi noi continuiamo a guardare alla madrepatria”, dice. “Si noti l’incredibile effetto che Downton Abbey sta avendo qui.
È una dimostrazione perfetta che l’America è affascinata dalla cultura britannica”. Ma mentre la prosa affilata, l’ingegno ironico e le vivide caratterizzazioni di Austen sono la chiave della sua capacità attrattiva, Robens pensa che ad incantare così tanti lettori siano gli intrecci romantici delle sue eroine dalla forte volontà. “Di solito sono le donne ad innamorarsene”, dice Robens. “È una verità universalmente riconosciuta che le donne vogliono leggere storie che riguardano relazioni amorose.”
Però non è sempre così. Per la verità, il termine Janeite fu inizialmente coniato dal critico letterario George Saintsbury, un uomo. Il racconto di Rudyard Kipling The Janeites (1926) descrive un gruppo di soldati accomunati dalla passione per le opere di Austen. Secondo Claudia L. Johnson, esperta di Austen e professore di letteratura inglese all’Università di Princeton, fino al XX secolo l’autrice era largamente considerata non una scrittrice romantica ma una sardonica critica della società dallo spirito inflessibile e severo. “Ora, ahimè, Austen è vista tipicamente (dai miei studenti e non solo) come una chick lit [l’espressione fa riferimento a un genere molto in voga al giorno d’oggi, ovvero a libri in cui le protagoniste sono giovani donne in carriera coinvolte in più o meno turbolente commedie rosa, N.d.T.] ed è amata per le sue storie d’amore”, lamenta Johnson, autrice di Jane Austen: le donne, la politica e il romanzo. “Penso che questo costituisca una grave perdita”. Johnson traccia una distinzione tra lo stravagante Janeite dilettante e la sua controparte più strettamente accademica, che lei definisce Austenite: questo tipo di categorizzazione non incontra grande approvazione da parte dei fan.
Cionondimeno, Johnson riconosce che tentare di ricreare Austen nell’immaginazione dei lettori sia un valido esercizio. “I Janeites – perlomeno negli Stati Uniti – guardano alle proprie esagerazioni con una curiosa mescolanza di ironia e serietà”, afferma. “Sanno bene che è assurdo organizzare i tea parties, ma ciò che li spinge a questo – tentare cioè di connettersi in qualche modo con il mondo e la vita di un autore amato – assurdo non è”.
È probabile che Austen sarebbe d’accordo. Nei suoi primi scritti ella si dedicò alla parodia di volumi storici e dei cosiddetti “romanzi della sensibilità” del XVIII secolo. E come ella stessa scrisse in Orgoglio e pregiudizio: “una persona che sa scrivere agilmente una lunga lettera non può scrivere male.”

Fonte: http://www.bbc.co.uk/news/magazine-21036818
Le immagini sono tratte dall’articolo originale.

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3 commenti

  1. Interessantissimo! hai capito gli americani! allora non guardano solo show assurdi, rubbish-reality e mega-film-boiate?!!! (scusate se qualche americano ci rimarrà male!)

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