Il Diario di Mr. Darcy di Amanda Grange

Grange_Il diario di Mr DarcyFinalmente, dopo anni di attesa, gli estimatori di Jane Austen potranno leggere uno dei derivati più fedeli all’originale, un retelling di Orgoglio e pregiudizio dal punto di vista di Mr. Darcy scritto in prima persona sotto forma di Diario.
Il 17 ottobre 2013, infatti, è uscito in tutte le librerie italiane per la casa editrice Tre60 Il Diario di Mr. Darcy di Amanda Grange, in cui la scrittrice dello Yorkshire interpreta i pensieri più intimi di uno dei protagonisti maschili più amati della letteratura mondiale.
Tradotto da Gabriella Parisi, membro fondatore di Jasit e sensibile alla cultura dei ‘derivati’ coerenti con l’opera di Jane Austen, Il Diario di Mr. Darcy ripercorre le vicende di Orgoglio e pregiudizio a partire dall’estate che precede l’arrivo di Mr. Bingley e Mr. Darcy in Hertfordshire, per concludersi il Natale dell’anno successivo a Pemberley, con un breve e appassionante sequel.

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Jane Austen lettrice

Nei romanzi e nelle lettere di Jane Austen ci sono numerosi accenni ai suoi autori e opere preferite, o comunque a quelle circolanti in casa e lette la sera a voce alta dal Rev. Austen. Innanzitutto, nessuno in famiglia si vergognava di apprezzare quel genere letterario relativamente nuovo che era il romanzo e si iscrivevano alle biblioteche circolanti proprio per poter essere aggiornati sulle nuove uscite, gustarle e commentarle insieme:

Io ho ricevuto una nota molto cortese da Mrs Martin con la richiesta di Abbonarmi alla sua Biblioteca che apre il 14 gennaio, e di conseguenza le ho dato il mio nome, o meglio il Tuo. I Soldi li mette la Mamma. – Anche Mary si abbona, il che mi fa piacere, ma non me l’aspettavo. – Come incentivo all’abbonamento Mrs Martin ci dice che la sua Collezione non consiste solo di Romanzi, ma di ogni genere di Letteratura, ecc. ecc. – Avrebbe potuto risparmiarsi questa ostentazione con la nostra famiglia, dove ci sono grandi lettori di Romanzi che non si vergognano di esserlo; – ma suppongo che fosse necessaria per l’auto-compiacimento di metà dei suoi Abbonati.
(Lettera 14, 18-19 dicembre 1798)

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Il meeting 2013 del Club Sofà and Carpet di Jane Austen

Da giovedì 26 a domenica 29 settembre, si terrà a Riccione il terzo meeting austeniano organizzato dal “Club Sofà and Carpet di Jane Austen”, pieno di appuntamenti di varia natura che si svolgeranno a ritmo serrato per tutti i quattro giorni previsti.
Abbiamo chiesto a Chiara Marcattili, presidentessa del Club, di descriverci l’evento, che è ormai diventato una tappa obbligata per chi vuole immergersi per qualche giorno nel mondo austeniano.

logo meeting 2013

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Vecchi amici e nuovi amori di Sybil G. Brinton

Copertina OFANF-VAENA -JoMarchI cosiddetti “derivati” austeniani sono ormai innumerevoli. Per tutti e sei i romanzi
canonici (in particolare, ovviamente, Orgoglio e pregiudizio) si possono scegliere sequel, prequel, spin-off, mash-up di varia natura, e non mancano quelli che si rifanno non ai romanzi ma alla vita dell’autrice, o magari a entrambe le cose.
Ma tutto ha un inizio. E l’inizio di questo profluvio di volumi è datato giusto un secolo fa, esattamente a metà dei quel bicentenario di Orgoglio e pregiudizio che quest’anno ha occupato i janeites di tutto il mondo: si tratta di Old Friends and New Fancies, di Sybil Grace Brinton, pubblicato, appunto, nel 1913.
In Italia, però, il primo dei derivati austeniani era conosciuto solo da chi era in grado di leggere l’originale, e, peraltro, anche l’edizione inglese era introvabile fino a una ristampa di qualche anno fa.
Due anni fa, però, i lettori italiani sono stati in grado di saperne qualcosa, perché sul blog dedicato ai derivati austeniani, un blog che ha lo stesso nome del titolo inglese del libro, è stata pubblicata un’ampia recensione, naturalmente basata sull’edizione originale: “Old Friends and New Fancies, il primo sequel austeniano della storia“. Sullo stesso blog, nella pagina “Glossario”, troverete le definizioni dei quattro tipi di derivati citati sopra.
Il libro è ora finalmente in arrivo nelle librerie italiane (la data di lancio è il 26 settembre), pubblicato dalla Jo March con il titolo Vecchi amici e nuovi amori, a cura di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci, con traduzione di Camilla Caporicci e prefazione di Giuseppe Ierolli.

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Impressioni meteorologiche negli scritti di Jane Austen

Introduzione. La prima volta che ho visto Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright (2005), la mia attenzione è stata immediatamente attirata dall’importanza data dal regista alle condizioni atmosferiche che facevano da cornice agli eventi raccontati. Il film è, a mio parere, influenzato da una prospettiva critica piuttosto recente, volta a riscontrare nell’opera di Austen accenni di quel movimento romantico che stava iniziando a travolgere la cultura inglese ed europea.

Se si osserva l’abbigliamento dei personaggi si notano, specie in alcuni episodi, un certo disordine, una sorta di negligenza e incuria che sono tipiche della temperie romantica, così concentrata sull’individualità, sull’analisi interiore e sul rigetto delle convenzioni sociali: quando ad esempio si vede Matthew McFayden entrare nello studio del padre di Elizabeth per chiedere la sua mano, la sciatteria dei suoi abiti non è certo adeguata all’occasione. Anche l’attenzione per l’ambiente naturale, palesata nel film sin dalle sue primissime scene (il sorgere del sole, il pigolare degli uccelli, e in seguito, ancora più concretamente, la passeggiata del maiale sotto gli occhi di Mrs. Bennet), ricorda la filosofia romantica, e raggiunge il culmine della sua rappresentazione nelle scene in cui il tempo atmosferico diventa uno dei protagonisti della vicenda narrata. La prima dichiarazione d’amore di Darcy a Lizzy, che nel romanzo si svolge tra le mura di Hunsford, viene invece immaginata da Joe Wright all’aperto, e nel corso di un tremendo temporale: il tempo atmosferico era interpretato dai romantici come uno specchio delle emozioni umane, e non c’è dubbio che questo incontro tra i due protagonisti possa essere definito tempestoso.

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La cara zia Jane

Romina Angelici stavolta scava nelle lettere di JA per raccontarci il rapporto con i nipoti e le nipoti.

La famiglia Austen non difettava di discendenti: dal 1793 (nascita di Fanny, figlia di Edward) al 1817 (l’anno della morte di JA e della nascita di Elizabeth, figlia di Frank) ne nacquero venticinque da quattro degli otto figli del rev. Austen e della moglie Cassandra Leigh: James. Edward, Frank e Charles (George, Cassandra e Jane non si sposarono, e Henry si sposò due volte ma non ebbe figli).

I nipoti
I nipoti

Quasi tutti sono citati da JA, e quattro di loro (i tre figli di James – Anna, James Edward e Caroline – e la primogenita di Edward, Fanny) sono anche destinatari di alcune lettere, oltre a un biglietto scherzoso del gennaio 1817 (con parole scritte al contrario) indirizzato a una delle figlie di Charles, Cassandra Esten, che all’epoca aveva poco più di otto anni.
Le notizie o i riferimenti alle due nipoti più grandi, Fanny e Anna (nate entrambe nel 1793) dimostrano sia come fossero diventati abbastanza grandi da fornire materia di interesse e conversazione tra le due zie, sia come lo stesso atteggiamento di Jane verso di loro stesse cambiando: premuroso e complice allo stesso tempo, affettuoso e obiettivo, da “Zia”.

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