Impressioni meteorologiche negli scritti di Jane Austen

Introduzione. La prima volta che ho visto Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright (2005), la mia attenzione è stata immediatamente attirata dall’importanza data dal regista alle condizioni atmosferiche che facevano da cornice agli eventi raccontati. Il film è, a mio parere, influenzato da una prospettiva critica piuttosto recente, volta a riscontrare nell’opera di Austen accenni di quel movimento romantico che stava iniziando a travolgere la cultura inglese ed europea.

Se si osserva l’abbigliamento dei personaggi si notano, specie in alcuni episodi, un certo disordine, una sorta di negligenza e incuria che sono tipiche della temperie romantica, così concentrata sull’individualità, sull’analisi interiore e sul rigetto delle convenzioni sociali: quando ad esempio si vede Matthew McFayden entrare nello studio del padre di Elizabeth per chiedere la sua mano, la sciatteria dei suoi abiti non è certo adeguata all’occasione. Anche l’attenzione per l’ambiente naturale, palesata nel film sin dalle sue primissime scene (il sorgere del sole, il pigolare degli uccelli, e in seguito, ancora più concretamente, la passeggiata del maiale sotto gli occhi di Mrs. Bennet), ricorda la filosofia romantica, e raggiunge il culmine della sua rappresentazione nelle scene in cui il tempo atmosferico diventa uno dei protagonisti della vicenda narrata. La prima dichiarazione d’amore di Darcy a Lizzy, che nel romanzo si svolge tra le mura di Hunsford, viene invece immaginata da Joe Wright all’aperto, e nel corso di un tremendo temporale: il tempo atmosferico era interpretato dai romantici come uno specchio delle emozioni umane, e non c’è dubbio che questo incontro tra i due protagonisti possa essere definito tempestoso.

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La cara zia Jane

Romina Angelici stavolta scava nelle lettere di JA per raccontarci il rapporto con i nipoti e le nipoti.

La famiglia Austen non difettava di discendenti: dal 1793 (nascita di Fanny, figlia di Edward) al 1817 (l’anno della morte di JA e della nascita di Elizabeth, figlia di Frank) ne nacquero venticinque da quattro degli otto figli del rev. Austen e della moglie Cassandra Leigh: James. Edward, Frank e Charles (George, Cassandra e Jane non si sposarono, e Henry si sposò due volte ma non ebbe figli).

I nipoti
I nipoti

Quasi tutti sono citati da JA, e quattro di loro (i tre figli di James – Anna, James Edward e Caroline – e la primogenita di Edward, Fanny) sono anche destinatari di alcune lettere, oltre a un biglietto scherzoso del gennaio 1817 (con parole scritte al contrario) indirizzato a una delle figlie di Charles, Cassandra Esten, che all’epoca aveva poco più di otto anni.
Le notizie o i riferimenti alle due nipoti più grandi, Fanny e Anna (nate entrambe nel 1793) dimostrano sia come fossero diventati abbastanza grandi da fornire materia di interesse e conversazione tra le due zie, sia come lo stesso atteggiamento di Jane verso di loro stesse cambiando: premuroso e complice allo stesso tempo, affettuoso e obiettivo, da “Zia”.

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Una nuova pagina: JA Study Guide

Un’immagine della Bodleian Library, da bodley.ox.ac.uk

Oggi presentiamo una nuova pagina di jasit.it: è una “guida allo studio” dedicata a tutti coloro che, come noi, sono così appassionati dell’opera e della biografia di Jane Austen da desiderare di saperne sempre di più. Anche gli studenti (di tutte le età e di tutti i livelli scolastici – dalle scuole superiori all’università) potranno beneficiare delle informazioni contenute in questa pagina; potranno consultarla infatti come una “bibliografia ragionata” nella quale trovare tanti testi da consultare, da leggere e da citare per approfondire la loro conoscenza della nostra autrice e per poter poi scrivere eventuali elaborati, tesine o tesi di laurea. Speriamo davvero che possa esservi utile!

Per accedere alla pagina, cliccate su https://www.jasit.it/jane-austen-study-guide/

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Lizzy e Darcy, i disfunzionali prediletti del mondo – di Nadia Terranova

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Pubblichiamo oggi un articolo che Nadia Terranova, scrittrice e traduttrice (sua è la traduzione italiana dei graphic novel che Marvel ha tratto dai romanzi austeniani, come indicato nel post dedicato alla recente pubblicazione di Orgoglio e Pregiudizio) ha scritto lo scorso mese di gennaio per celebrare il Bicentenario del capolavoro di Jane Austen, Orgoglio e Pregiudizio.
L’articolo è apparso per la prima volta il 17 gennaio 2013 sul blog di Nadia Terranova: http://nadiaterranova.com/2013/01/17/orgoglio-e-pregiudizio-200/

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Lizzy e Darcy, i disfunzionali prediletti del mondo

Tra una settimana Orgoglio e pregiudizio compie duecento anni, però sembra proprio un ragazzino.

«Devo confessare che ritengo Elizabeth la creatura più deliziosa mai stampata e non so proprio come farò a sopportare quelli a cui non piacerà» scrive Jane Austen alla sorella il giorno dopo la pubblicazione. Come per ogni capolavoro che si rispetti il travaglio era stato faticoso: dalle trattative con l’editore l’autrice era uscita con un certo malcontento («Egerton paga 110 sterline. Ne avrei volute 150, ma non potevamo essere entrambi soddisfatti») e prima ancora c’era stata la solita storia di rifiuti e riscritture (la prima versione era tornata al mittente senza neanche essere stata degnata di una lettura). Un mese dopo, in un’altra lettera, Austen rincara la dose: «La sua predilezione per Darcy ed Elizabeth mi basta», taglia corto parlando della nipote, «Se vuole può anche detestare gli altri personaggi». Vedeva giusto. Tra film, fiction, musical, fumetti e adattamenti di ogni tipo, la coppia di Orgoglio e pregiudizio non è più solo la prediletta dell’autrice e dei suoi parenti, è diventata la prediletta del mondo intero. La signorina Bennet e il signor Darcy sono usciti dal salotto della famiglia Austen per invadere il nostro: basti pensare all’Inghilterra quando andò in onda lo sceneggiato della BBC con Colin Firth, le strade si svuotavano e le famiglie si riunivano davanti al televisore come da noi forse solo ai tempi di Rischiatutto. Se poi c’è qualcuno che pensa ancora che quello austeniano sia un culto di genere, farebbe bene a leggere questo libro di William Deresiewicz (La vita secondo Jane Austen, N.d.R.) in cui l’autore – sì, un uomo – racconta come Orgoglio e pregiudizio l’abbia aiutato a mettere a fuoco dove stava sbagliando con la ragazza con cui usciva.

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In uscita l’edizione italiana di Orgoglio e Pregiudizio a fumetti firmata Marvel

orgoglio_pregiudizio_marvel_paniniNell’anno del Bicentenario della pubblicazione di Orgoglio e Pregiudizio, non poteva mancare l’edizione italiana del fumetto che Marvel ha dedicato al capolavoro di Jane Austen, grazie a Panini Comics, che pubblica in Italia i fumetti Marvel.
La versione in formato graphic novel della vicenda di Elizabeth Bennet & Co. ha avuto grande successo nella versione originale pubblicata nel 2009 negli Stati Uniti. Il testo è stato adattato con grande abilità da Nancy Butler e illustrato da un disegnatore molto apprezzato dagli appassionati dei fumetti Marvel, Hugo Petrus.
La traduzione italiana è stata curata da Nadia Terranova, scrittrice e traduttrice nonché appassionata ammiratrice di Jane Austen.

Il libro arriverà in libreria il 18 luglio ma è già disponibile in fumetteria e nello shop on-line da questa settimana. In quest’ultimo caso, Panini offre sul proprio sito uno sconto del 10% sul prezzo di copertina.

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Fratelli e sorelle

Il nostro recente post “Sorelle nel romanzo e nella realtà” ci ha fatto ripensare a quale importanza rivestano, nella biografia e nelle storie di Jane Austen, i rapporti tra fratelli e sorelle.

Le lettere di Austen che sono giunte fino a noi sono la principale testimonianza della forza del legame esistente tra l’autrice e la sorella maggiore Cassandra (uniche due femmine nella numerosa prole di Mr e Mrs Austen); il ruolo di Cassandra è quasi quello di uno specchio sul quale si riflettono i pensieri di Jane, ovvero quelle sue immediate “prime impressioni” del tutto libere dai normali ripensamenti generati dalla necessità della scrittura narrativa. Grazie alle lettere possiamo percepire la straordinaria portata dell’ironia di Jane, ma possiamo anche indulgere nella tenerezza di certe sue manifestazioni di rimpianto, o ci viene data la possibilità di interpretare talune ambiguità delle sue opinioni e dei suoi ricordi.

Jane e Cassandra Austen nel film Becoming Jane

Non sorprende, di conseguenza, che i protagonisti dei sei romanzi canonici siano sempre rappresentati, nel bene e nel male, in affinità, in paragone o in conflitto con i loro fratelli o le loro sorelle. Se i più celebri esempi di tale raffigurazione sono senz’altro Jane e Elizabeth Bennet (Orgoglio e pregiudizio) e Elinor e Marianne Dashwood (Ragione e sentimento), sulle quali si sono espressi, come visto anche nel post citato in precedenza, commenti e elucubrazioni relativi ad una possibile immedesimazione dell’autrice con le sue creature, molto interessanti sono, a nostro avviso, anche altri rapporti di fraternità e sorellanza, forse considerati con minore frequenza.

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