Abnegazione e dispotismo della malattia in Emma

Traduciamo oggi l’articolo di Monica Fairview apparso il 7 agosto su Roof Beam Reader.

ABNEGAZIONE E DISPOTISMO DELLA MALATTIA IN EMMA

Naturalmente chiunque conosca un po’ Emma sa che Mr Woodhouse è il peggiore degli ipocondriaci. Eppure basta soltanto un paragone superficiale fra Mr Woodhouse e Mary Musgrove in Persuasione per capire come mai Mr Woodhouse sia così benvoluto malgrado le sue ossessive fobie riguardanti la salute. Al contrario di Mary, che utilizza la malattia a suo personale ed egoistico vantaggio, la preoccupazione di Mr Woodhouse per la salute di tutti è di larga portata. Si estende addirittura ai cavalli che portano Isabella e John Knightley a Hartfield.

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Come lettori riusciamo ad accettare Mr Woodhouse come non potremmo mai accettare Mary. Lui è una gentile fonte di divertimento, ma Jane Austen non lo sottopone mai alla sferzante frusta del suo giudizio. Tutti a Highbury conoscono le sue ansie – “i vicini sapevano quanto gli piacesse che ci si informasse di lui” (capitolo 39) – ed essi sono felici di fargli questa cortesia, dal momento che l’agitazione di Mr Woodhouse per gli altri si traduce in termini concreti – come, per esempio, rifornire le Bates di tagli di carne dei maiali di Hartfield, dal momento che considera quei maiali più sani degli altri.

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