Jane Austen, compagna di isolamento

Cari lettori e amici di JASIT,

per il prossimo numero di Due pollici d’avorio ho l’ambizione di scrivere un articolo collettivo e per farlo ho bisogno del vostro aiuto! Vorrei che mi raccontaste se e in che modo Jane Austen vi ha fatto compagnia nel corso di questo lungo periodo di isolamento (dal quale ci auguriamo di uscire presto, ma con la dovuta prudenza…).

Scriveteci (a info@jasit.it, oppure nei commenti a questo post o sulla pagina Facebook di JASIT) cosa avete provato durante questa esperienza, e se le parole o le pagine di Jane vi hanno aiutato ad affrontarla o vi hanno dato ispirazione. Prenderò spunto dai vostri contributi o li inserirò integralmente nell’articolo che sto scrivendo per la rivista.

Speriamo che quando sarà giunto ottobre, il mese di pubblicazione di Due pollici d’avorio, potremo guardarci indietro e rileggere tutti insieme le nostre/vostre parole con un senso di conforto e di serenità.

Grazie a tutti coloro che mi daranno una mano a realizzare questo progetto. #iorestoacasaconJaneAusten

Mara Barbuni
Direttrice della rivista di JASIT, Due pollici d’avorio

Nota Bene: Per esigenze di lavorazione della rivista, saranno considerati soltanto i contributi arrivati entro il 31 luglio 2020.

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Concorso di saggistica: Le madri. Presenze e assenze nei romanzi austeniani

First Steps (1808), Adam Buck © Private collection

Jane Austen Society of Italy (JASIT) bandisce il concorso di saggistica riservato ai Soci**:
«Le madri. Presenze e assenze nei romanzi austeniani».

I Soci che desiderano partecipare invieranno, entro il 30 giugno 2020, un saggio inedito che abbia per argomento la figura della madre (presente o assente) nei romanzi di Jane Austen. I lavori pervenuti saranno valutati dal Consiglio Direttivo e dalla Direttrice della rivista Due pollici d’avorio e saranno premiati come segue:

• PRIMO CLASSIFICATO: premio in denaro di 200 Euro e pubblicazione del saggio nel Numero 12 (15 ottobre 2020) della rivista ufficiale di JASIT, Due pollici d’avorio
• SECONDO CLASSIFICATO: premio in denaro di 100 Euro e pubblicazione del saggio nel Numero 12 (15 ottobre 2020) della rivista ufficiale di JASIT, Due pollici d’avorio
• TERZO CLASSIFICATO: pubblicazione del saggio nel Numero 12 (15 ottobre 2020) della rivista ufficiale di JASIT, Due pollici d’avorio
Inoltre, tutti i vincitori riceveranno un volume a scelta del catalogo delle nostre Edizioni dei romanzi di Jane Austen, con traduzione di Giuseppe Ierolli e progetto grafico di Petra Zari. 

Vi invitiamo a leggere il Regolamento, di seguito nel post, e le modalità di iscrizione a JASIT per chi ancora non fosse Socio e desideri cogliere questa interessante occasione creativa per sostenere le attività dell’associazione.

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Emma in italiano

L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 4 (2016), pagg. 41-47. Per sapere come richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.


(La prima edizione italiana, tradotta da Vittoria
Tedeschi, La Caravella, Roma 1945)

Il 1945 fu un anno particolare per la diffusione dei romanzi di Jane Austen in Italia, visto che proprio in quell’anno apparvero per la prima volta nel nostro paese tre dei sei romanzi canonici: Sense and Sensibility (con il titolo Sensibilità e buon senso, traduzione di Evelina Levi), Persuasion (Persuasione, traduzione di Mario Casalino) e due edizioni di Emma, una tradotta da Mario Casalino e l’altra da Vittoria Tedeschi.
Il primo romanzo di Jane Austen pubblicato in italiano era apparso tredici anni prima; si trattava di Pride and Prejudice, tradotto nel 1932 da Giulio Caprin con il titolo Orgoglio e prevenzione, mentre per Northanger Abbey e Mansfield Park, l’attesa del lettore italiano fu ancora più lunga, visto che le traduzioni comparvero rispettivamente nel 1959 (L’abbazia di Northanger, traduzione di Teresa Pintacuda) e nel 1961 (Mansfield Park, traduzione di Ester Bonacossa della Valle di Casanova e Diana Agujari Bonacossa).

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Due pollici d’avorio di carta. Volume annuale 2019

Due Pollici d'Avorio n. 11-2019 cartaceoC’è un solo evento tanto atteso quanto l’uscita del nuovo numero di Due Pollici d’Avorio, la rivista annuale di JASIT (che quest’anno è stata spedita a Socie/Soci lo scorso 15 ottobre in formato elettronico), ed è proprio la sua pubblicazione in formato cartaceo.
Anche quest’anno, dunque, è giunto il momento di annunciare che il prezioso volume di Due Pollici d’Avorio 2019 di carta è disponibile fin d’ora per chiunque, soci o non soci, desideri aggiungerlo su uno scaffale della propria biblioteca austeniana.

Di seguito, tutti i dettagli per conoscerne i contenuti, con sommario, riassunti e miniature delle pagine, nonché le modalità per riceverlo a casa. Buona lettura!

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Oggi esce il numero del 2019 della rivista JASIT Due pollici d’avorio

Due pollici d'avorio n.11, rivista JASIT 2019Come da tradizione consolidata, oggi 15 ottobre esce il nuovo numero annuale della rivista di Jane Austen Society of Italy Due pollici d’avorio che viene spedita via email in formato ebook (PDF) a tutti i Soci JASIT 2019. Anche quest’anno, abbiamo preparato per voi una ricca carrellata di articoli di informazione e analisi, interviste e curiosità e persino giochi ad ispirazione austeniana.
Il nostro obiettivo è offrire ad appassionati e studiosi sempre nuovi spunti di approfondimento, un pizzico di divertimento e soprattutto un invito a nuove letture austeniane.
Di seguito, potete leggere una breve anticipazione di tutti i contributi e accedere alla pagina del nostro sito che ne contiene il sommario e le anteprime.
E per chi ancora non è iscritto alla nostra associazione ma è curioso di conoscere più da vicino Jane Austen ed il suo mondo, spieghiamo anche come diventare Soci JASIT ed accedere ai vantaggi previsti, tra cui ricevere la rivista Due pollici d’avorio con il suo prezioso carico di contenuti austeniani.
Cari Soci, non vedete l’ora di ricevere la rivista nella vostra email? Intanto, venite a scoprirla con noi.

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Quasi un’altra sorella. I diari di Fanny Knight

Le fonti che hanno permesso di ricostruire con significativa precisione la vita di Jane Austen sono molte: in primis, ovviamente, le sue lettere, poi la biografia del nipote pubblicata alla fine del 1869 (A Memoir of Jane Austen), oltre a una copiosa documentazione familiare che è venuta alla luce solo successivamente. In quest’ultima categoria rientrano i diari di Fanny Knight, figlia di Edward Austen (che dal 1812 assunse il cognome Knight) e prima nipote di Jane Austen, studiati solo a partire dagli anni ’80 del secolo scorso e a tutt’oggi in gran parte inediti. In questo articolo, attraverso la citazione di alcune delle note di Fanny, cerchiamo di evidenziare l’importanza di questa fonte diretta e piena di immediatezza, che ci dà la possibilità di essere quasi testimoni di molti avvenimenti della vita della scrittrice, nonché di riempire alcune delle lacune biografiche dovute alla distruzione di gran parte della sua corrispondenza.

L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 3 (2015), pagg. 41-48. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.


Frances Catherine (Fanny), figlia di Edward Austen, fu la prima dei 33 nipoti di Jane Austen, otto dei quali nati dopo la sua morte. Nacque il 23 gennaio 1793, quando la zia Jane aveva compiuto diciassette anni da poco più di un mese.
La differenza di età era quindi non troppo ampia, tanto che, in una lettera del 7 ottobre 1808 alla sorella Cassandra, Jane Austen scrisse:

Quello che dici di Fanny mi fa estremamente piacere; questa estate l’ho trovata proprio come la descrivi tu, quasi un’altra Sorella, e non avrei mai immaginato che una nipote potesse significare così tanto per me.[1]

Nel 1808 Fanny e la zia avevano rispettivamente 15 e 33 anni, e la differenza era già diventata meno visibile rispetto ai primi anni, quando tra di loro il rapporto era quello tra una giovane donna e una bambina. Inoltre, la Fanny quindicenne dovette presto lasciarsi alle spalle la fanciullezza, visto che tre giorni dopo questa lettera la madre morì, dopo aver dato alla luce l’undicesimo figlio, e quindi la figlia maggiore dovette assumersi l’onere di diventare la padrona di casa.

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