Impressioni meteorologiche negli scritti di Jane Austen

Introduzione. La prima volta che ho visto Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright (2005), la mia attenzione è stata immediatamente attirata dall’importanza data dal regista alle condizioni atmosferiche che facevano da cornice agli eventi raccontati. Il film è, a mio parere, influenzato da una prospettiva critica piuttosto recente, volta a riscontrare nell’opera di Austen accenni di quel movimento romantico che stava iniziando a travolgere la cultura inglese ed europea.

Se si osserva l’abbigliamento dei personaggi si notano, specie in alcuni episodi, un certo disordine, una sorta di negligenza e incuria che sono tipiche della temperie romantica, così concentrata sull’individualità, sull’analisi interiore e sul rigetto delle convenzioni sociali: quando ad esempio si vede Matthew McFayden entrare nello studio del padre di Elizabeth per chiedere la sua mano, la sciatteria dei suoi abiti non è certo adeguata all’occasione. Anche l’attenzione per l’ambiente naturale, palesata nel film sin dalle sue primissime scene (il sorgere del sole, il pigolare degli uccelli, e in seguito, ancora più concretamente, la passeggiata del maiale sotto gli occhi di Mrs. Bennet), ricorda la filosofia romantica, e raggiunge il culmine della sua rappresentazione nelle scene in cui il tempo atmosferico diventa uno dei protagonisti della vicenda narrata. La prima dichiarazione d’amore di Darcy a Lizzy, che nel romanzo si svolge tra le mura di Hunsford, viene invece immaginata da Joe Wright all’aperto, e nel corso di un tremendo temporale: il tempo atmosferico era interpretato dai romantici come uno specchio delle emozioni umane, e non c’è dubbio che questo incontro tra i due protagonisti possa essere definito tempestoso.

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Novità editoriale: A proposito di Jane Austen di Federica Marchetti

a_proposito_di_jane_austen_marchettiDalla fine di aprile, è disponibile il nuovo libro che Federica Marchetti ha dedicato a un grande amore letterario della sua vita, Jane Austen: A proposito di Jane Austen. Orgoglio e Pregiudizio compie 200 anni.
Il libro è, come l’autrice stessa ha indicato in un commento proprio in questo sito, “un volume a tutto tondo sulla nostra Jane: vita, opere, epoca, fanfiction, film, sceneggiati, gadget, l’utile e il dilettevole con immagini realizzate a mano”.
Su questa sua ultima fatica, Federica, che ringraziamo vivamente, ci ha regalato qualche dettaglio, che riportiamo integralmente di seguito.

«Accade spesso agli scrittori, agli studiosi e anche ai cultori della letteratura che, a furia di frequentare personaggi e luoghi letterari, si finisce per vivere un’esistenza parallela in cui i suddetti personaggi e luoghi esistono realmente. Agli occhi dei profani tutto ciò può apparire come il fenomeno del miraggio nel deserto, della possessione diabolica o dell’estasi causata dall’uso di droghe ma chi ama e vive profondamente i libri può capire di cosa sto parlando.

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Il valore delle prime edizioni dei libri di Jane Austen

Come venivano rilegati i libri ai tempi di Jane Austen e qual è il loro valore attuale? Valgono di più le edizioni con rilegatura in cartoncino, quelle che sono rimaste esattamente uguali a come sono uscite dalle mani dell’editore, o quelle con eleganti rilegature in pelle? Sicuramente Mr Darcy, non appena acquistava i suoi volumi, li portava da un rilegatore prima di metterli nella sua elegantissima biblioteca di Pemberley ma, ai giorni nostri, siamo sicuri che siano quelle le edizioni che valgono di più?

sense and sensibility

Abbiamo tradotto per voi un video realizzato da Peter Harrington, un prestigioso antiquario di libri rari a Londra. Adam Douglas, un esperto specializzato in letteratura antica ci mostra le prime edizioni dei romanzi di Jane Austen e ci svela come le rilegature incidano sul valore dei libri.

Le prime edizioni dei romanzi di Jane Austen
(Come le rilegature incidono sul valore)

Jane Austen’s First Editions – How Bindings Affect Value from Peter Harrington on Vimeo.

Adam Douglas – Senior Specialist in letteratura antica

I romanzi di Jane Austen sono pubblicati originariamente come questi in tre volumi, quelli che noi chiamiamo three-deckers. L’idea era quella di poter prendere il libro in prestito dalla biblioteca circolante e leggerne un volume alla volta. In questo modo l’editore accresceva il prezzo del noleggio delle librerie circolanti.

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La moda secondo Jane Austen

Quando circa un anno fa mi imbattei in un articolo su Repubblica.it sulle nuove creazioni in fatto di gioielli di Miuccia Prada, fui incuriosita dal rimando non del tutto scontato a Jane Austen, e con lei a un’epoca in cui il cammeo era compagno di un certo modo di vestire fatto di drappeggi, scialli, strascichi, scollature entro cui essere sfoggiato.
I materiali e le finiture del cammeo moderno (in plexigass) sono espressione di lavorazioni all’avanguardia mentre l’immagine e la funzione di tale gioiello rievocano utilizzi meno voluttuari e leziosi rispetto a quelli che potrebbe incarnare oggi:

Come vedi è andato tutto bene, specialmente dopo esserci messe sulle spalle il foulard di Mrs Lance, fissato con una spilla.
(Lettera 66, 24 gennaio 1809)

Accessorio indispensabile per fermare la mantella se incastonato come spilla, usato come pendente per impreziosire una mise da sera, se eri nubile dovevi procurartelo da sola come fece Cassandra, chiedendo alla sorella Jane di acquistarlo a Londra:

Ho comprato il tuo Medaglione, ma sono stata costretta a pagarlo 18 scellini – che dev’essere un po’ più di quanto intendevi spendere; è semplice e elegante, montato in oro.
(L85, 24 maggio 1813)

In realtà all’epoca lo shopping riguardava per la maggior parte gli accessori, dovendo per gli abiti acquistare “solo” la stoffa: popeline, raso, ermisino, mussolina, lino, broccato, crespo cinese. Le scorribande all’emporio riguardavano l’occorrente per partecipare a un ballo: calze di seta (poi da cifrare) e guanti bianchi:

Non dici nulla delle calze di seta; spero perciò che Charles non le abbia comprate, visto che non sono davvero in grado di pagarle, perché ho speso tutto il mio denaro per comprare guanti bianchi e stoffa di seta.
(L1, 9-10 gennaio 1796)

Abito Regency

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I menu di Jane Austen

Un contributo di Romina Angelici sulla cucina austeniana.

Impazzano sulla televisione digitale, fino a occupare interi canali tematici su quella satellitare, le trasmissioni dedicate all’arte culinaria – più o meno elaborata – e le beniamine del pubblico sono diventate – più di certe showgirl – le conduttrici di tali programmi: La prova del cuoco, I menù di Benedetta etc.
Prendendo a prestito sia il tema sia i titoli di queste trasmissioni, e richiamando l’attualità del fenomeno “Jane Austen”, che a duecento anni dall’uscita del suo romanzo più famoso rimane saldamente ancorata all’attenzione del grande pubblico, nonché a quella degli addetti ai lavori, vorremmo qui presentarla in un’ottica che ce la rende ancora più vicina (e cara): “prendendola per la gola”.
Non si pretende certo di approfondire le tematiche e la poetica di una scrittrice la cui consacrazione tra i classici della Letteratura è da considerarsi per chi scrive indiscussa, se non ovvia, ma si vuole dimostrare, allora come oggi, l’impellente attrattiva esercitata dal cibo.

Chawton Cottage: la stanza con il forno
Chawton Cottage: la stanza con il forno

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