Mansfield Park edizione speciale Bicentenario – Un’esclusiva JASIT

Mansfield Park: copertina dell’edizione speciale Bicentenario, a cura di JASIT
Mansfield Park: copertina dell’edizione speciale Bicentenario, a cura di JASIT

In occasione del bicentenario della pubblicazione di Mansfield Park il 9 maggio 2014, la Jane Austen Society of Italy (JASIT) desidera rendere omaggio a questo capolavoro e alla sua Autrice con un’edizione speciale, replicando l’iniziativa analoga del 2013 per celebrare il bicentenario di Orgogoglio e Pregiudizio.
Mansfield Park Bicentenary Edition 1814-2014, a cura della JASIT, è il frutto di un lavoro di squadra dei fondatori.
In particolare, Giuseppe Ierolli ha tradotto e curato il testo, corredandolo di numerose note esplicative e arricchendolo di altri scritti strettamente legati al romanzo, come Giuramenti di innamorati, la commedia che i protagonisti del romanzo tentano di mettere in scena, o Opinioni su Mansfield Park, la raccolta di giudizi composta all’epoca dalla stessa Jane Austen.Illustrazione-MPPetra Zari ha curato il progetto grafico, creando una copertina che, come nell’edizione speciale Bicentenario di Orgoglio e Pregiudizio del 2013, riprende la simbologia dei fiori con un Fior di loto (Nelumba nucifera) sotto la finestra georgiana di Mansfield Park ad indicare la «Purezza» dell’animo di Fanny.

All’interno, l’inizio del romanzo è introdotto da una sua illustrazione esclusiva.

Il risultato è un volume prezioso, nella veste e nel contenuto.
Chiunque desideri regalarsi e/o regalare un ricordo speciale di questo glorioso Bicentenario può acquistare Mansfield Park Bicentenary Edition 1814-2014, a cura della JASIT, su ilmiolibro.it a 17 euro (più spese di spedizione: € 3,90) cliccando sui Link Utili in fondo a questo post.

Quarta di copertina dell’edizione speciale per il Bicentenario, a cura della JASIT
Quarta di copertina dell’edizione speciale per il Bicentenario, a cura della JASIT

Scheda del libro
Mansfield Park
di Jane Austen
Traduzione di Giuseppe Ierolli
Illustrazioni di copertina, interne e progetto grafico di Petra Zari
Edizioni ilmiolibro.it – Narrativa
1a edizione  Aprile 2014
Formato 15×23
Copertina Morbida, a colori
Pagine 516, bianco e nero

Link Utili
-Per acquistare il libro, vai alla pagina di ilmiolibro.it
– Per leggere le prime pagine, vai all’anteprima.
– Consulta anche la scheda dell’Edizione Speciale JASIT Bicentenario di Orgoglio e Pregiudizio

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Ritrovato il frammento di un manoscritto di Jane Austen

manoscritto_memoir_ (6)Se partiamo dal presupposto che soltanto la scoperta miracolosa di un manoscritto completo di uno dei romanzi canonici (o addirittura di un romanzo inedito) di Jane Austen costituirebbe la grande notizia del secolo, allora il recente ritrovamento di un frammento di manoscritto (niente più di una  frase vergata su un pezzo di carta) non può essere definito tale. La sua scoperta resta, però, assai notevole.
Anche perché non accadeva da tempo immemorabile e contribuisce a tenere accesa la speranza che prima o poi, da qualche andito impensabile, per un gioco virtuoso del destino, si materializzi un manoscritto assai più significativo.
Nell’attesa, andiamo a vedere il frammento ritrovato lo scorso febbraio e ciò che gli studiosi stanno cercando di scoprire sul suo conto.

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Storia di una pronipote

Il 5 aprile 2014 il quotidiano australiano The Sydney Morning Herald ha pubblicato, a firma di Linda Morris, un’intervista molto particolare. La giornalista ha infatti dialogato con Caroline Knight, pronipote di Jane Austen.

chawton houseIn comune con la sua celeberrima antenata Caroline Knight ha solo i capelli castani e il fatto di essere vissuta a lungo a Chawton House: ma laddove Jane frequentava la grande casa solo nel corso delle sue visite al fratello Edward, Caroline e il proprio fratello, Paul, sono gli ultimi Knight a essere nati e cresciuti tra quelle mura.

Lo scorso febbraio Caroline ha deciso di spezzare il silenzio a proposito della sua parentela e ha annunciato, insieme a Marcia Chapman (presidente della Jane Austen Society of Melbourne), l’apertura della Jane Austen Literary Foundation. L’idea della fondazione è quella di invitare studiosi, appassionati, scrittori, attori, produttori e società di merchandise – chiunque, insomma, possa aver tratto profitto dal nome di Jane Austen – a elargire delle donazioni che saranno poi impiegate per il finanziamento di programmi di istruzione (sia nello Stato da cui proviene la donazione, sia in Paesi in via di sviluppo). La fondazione sarà presentata a Oxford il 16 aprile e a Melbourne in giugno: l’obiettivo di Caroline è raccogliere 10 milioni di dollari, ma il nome di Jane Austen sembra aver aperto scenari che la pronipote non riteneva possibili. Tra i suoi progetti, ad esempio, c’è un ballo di beneficenza da tenersi a Hollywood, dove di certo non mancano attori di primo livello che hanno interpretato sullo schermo i personaggi e le storie austeniane.

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La struttura di Mansfield Park

Oggi pubblichiamo la traduzione di un articolo da “Persuasions on-line” apparso nel 2006. L’autore, Bruce Stovel, analizza la struttura di Mansfield Park, proponendo interessanti analogie con gli altri romanzi, in particolare Emma, con una lettura che mette in luce l’esistenza di blocchi narrativi che si ripetono, sia nella forma che nel contenuto, con una sorta di andamento ciclico che rivela, e approfondisce, i sentimenti dei personaggi e le relazioni che via via si instaurano tra loro, con particolare riferimento, naturalmente, alla figura di dell’eroina del romanzo, Fanny Price.

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Una volta ancora con sentimento: La struttura di Mansfield Park
di Bruce Stovel
V.27, NO.1 (Winter 2006)

Questo saggio è un tentativo di descrivere la struttura, lo schema di Mansfield Park: l’ampio arco che dà unità al romanzo e ne costituisce la spina dorsale. Che cosa ci può essere in questo romanzo di equivalente all’alternanza tra il corteggiamento di due sorelle da parte di due enigmatici spasimanti in Ragione e sentimento, o alla relazione di amore-odio tra Elizabeth e Darcy che dà unità a Orgoglio e pregiudizio? Il mio punto di vista è che Mansfield Park, il primo dei tre romanzi che Jane Austen avrebbe scritto nei suoi ultimi anni, sviluppa nel primo volume un’azione che sale di tono e raggiunge l’apice in un modo che è esattamente rispecchiato negli eventi principali del secondo e terzo volume. Nell’episodio del teatro, che occupa gli ultimi sei capitoli del primo volume, l’eroina, Fanny Price, si trova isolata e sulla difensiva, soggetta a continue pressioni per recitare e accusata di ingratitudine quando resiste ai desideri dell’intera famiglia, compreso il suo unico amico e mentore Edmund. Il primo volume giunge al punto culminante quando Sir Thomas Bertram torna in modo inaspettato; la commedia non sarà mai recitata, e l’ordine domestico sarà ripristinato. Negli eventi principali del secondo e terzo volume, Fanny affronta una seconda prova, molto più difficile: si oppone nuovamente ai desideri della famiglia, compreso Edmund, quando rifiuta la proposta di matrimonio di Henry Crawford, e ancora una volta è soggetta a pressioni e ad accuse di ingratitudine. Alla fine, a Mansfield Park l’ordine viene ripristinato, ma solo dopo una terribile sequenza di avvenimenti innescati dalla risoluta resistenza di Fanny nei confronti di Henry Crawford. Questo utilizzo del primo volume come prologo autosufficiente dell’azione principale è una struttura che Jane Austen elaborerà nel suo romanzo successivo, Emma, nel quale il primo volume illustra il fallimento dell’eroina nel promuovere il matrimonio tra Mr. Elton e Harriet, e il secondo e terzo un corteggiamento immaginario straordinariamente simile, ma molto più subdolo e difficile da scoprire, non da parte di Emma ma di Frank Churchill.

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Questi siete voi! Ritratto dei lettori di JASIT

Cari lettori, grazie di aver partecipato così numerosi al nostro sondaggio, con il quale abbiamo cercato di capire chi siete e quali siano i vostri principali interessi. Ecco una fotografia che vi rappresenta e che ha suscitato in noi alcuni interrogativi, ai quali vi invitiamo a rispondere nei commenti al post.

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Due passi per Austenland: Chawton, l’ombelico del mondo austeniano

Quanto a noi va bene ogni cosa;
Come leggerai in una spontanea prosa. –
La penna di Cassandra dirà come stiamo,
Le molte comodità che ci aspettiamo
Qui a Chawton, e quante ne troviamo già
Per soddisfare la nostra intimità;
E di come sappiamo, che una volta finita
Di tutte le altre Case sarà meglio fornita
Che siano mai state costruite o restaurate,
Con stanze ristrette, o stanze dilatate.
(Lettera 69, da Jane a Francis Austen, 26 luglio 1809 – traduzione di G. Ierolli, fonte completa qui)
Chawton-Cottage2In seguito alla triste dipartita di Mr. Austen (21 gennaio 1805) e dopo aver abitato per circa tre anni a Southampton, il 7 luglio del 1809, Jane si trasferì a Chawton, un piccolo paese dello Hampshire, assieme alla madre, la sorella e l’amica Martha Lloyd, per prendere definitiva residenza nell’abitazione di proprietà del fratello Edward, universalmente conosciuta come ‘Chawton Cottage’.

La nuova abitazione, che, pur nella sua manifesta semplicità, si affaccia su un incrocio di strade sempre molto animato, diviene in questi anni il punto d’osservazione prediletto di Jane: la sedia e il modesto tavolino presso la finestra del soggiorno, delineano il profilo più familiare nell’immaginario dei cultori della Austen, un’iconografia, potrei ardire, che corrisponde al suo talento più grande: the observation of human nature (l’osservazione dell’animo umano).
L’entusiasmo di Jane nel ritornare finalmente nell’amato Hampshire, dopo gli anni tribolati che dal 1801 l’avevano allontanata dalla contea natia, è evidente e l’attività letteraria che ne consegue lo dimostra a pieno. La poesia dedicata al fratello Frank – di cui sopra leggete un estratto – risale a pochissimo tempo dopo l’insediamento a Chawton Cottage, ciononostante si avverte già il cambiamento positivo nello stato d’animo di Jane, si percepisce l’inizio di quello che sarà il periodo più creativo, quanto decisivo, per la sua scrittura.

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