Si chiamerà Jenny…

La biografia di Jane Austen è ormai ampiamente documentata, anche se esistono ancora numerosi vuoti, in particolare nelle lettere, non tutti eliminati dalla documentazione via via emersa nel corso degli anni. Uno degli strumenti utilizzati dai biografi per colmare molti di quei vuoti è stato un libro pubblicato privatamente nel 1942 da Richard Arthur Austen-Leigh (pronipote della scrittrice): Austen Papers 1704-1856, che contiene una ricca documentazione, in gran parte lettere, riguardante la storia famigliare degli Austen e dei Leigh (la famiglia di Mrs. Austen). I brani che ho scelto, limitati agli anni 1773-1797, riguardano direttamente Jane Austen, dalla nascita alla prima giovinezza, ma anche alcuni squarci sulla vita di quel tempo. La loro veste di testimonianze dirette provenienti dalla sua cerchia familiare ci permette di gettare uno sguardo concreto, per quanto parziale e non certo esaustivo, sia sulla sua persona negli anni di formazione, sia su quel mondo ritratto in maniera così magistrale nei suoi romanzi.

L’articolo originale è apparso sulla rivista di Jane Austen Society of Italy “Due pollici d’avorio”, numero 5 (2016), pagg. 12-19. Per richiedere l’intero numero, scrivere a info@jasit.it.


Dell’infanzia e dell’adolescenza di Jane Austen non sappiamo molto, anche se le sue opere giovanili, scritte a partire dal 1787, quando aveva appena dodici anni, ci permettono di tracciare, indirettamente e a grandi linee, il ritratto di una ragazzina piena di amore per la lettura e pronta non a imitare ma a prendere in giro i libri che amava, dei quali riusciva a cogliere, con uno spirito precocissimo, le esagerazioni e i lati ridicoli.

Abbiamo però diverse testimonianze dirette di quegli anni nelle lettere di suoi familiari, raccolte in un volume curato da Richard Arthur Austen-Leigh (esponente della quarta generazione degli Austen a partire da quella della scrittrice, visto che era figlio di Cholmeley Austen, a sua volta figlio di James Edward, figlio di James, il fratello maggiore di Jane): Austen Papers, pubblicato nel 1942, dove sono raccolte molte testimonianze sulla storia della famiglia, a partire dai primi anni del Settecento, fino a oltre metà Ottocento.
Sono lettere che ci offrono, oltre a brevi notizie su Jane Austen, uno squarcio intimo e diretto su alcuni aspetti della vita di quel tempo, e che ci permettono quindi di approfondire quell’ambiente sociale e familiare che ebbe così tanta importanza nelle opere dell’autrice.

In questo articolo ho raccolto alcuni brani che parlano esplicitamente di lei, e che vanno dall’anno della sua nascita, 1775, al 1797 (l’anno successivo a quello della prima sua lettera pervenutaci, del 9 gennaio 1796), con un breve prologo: una lettera del 12 dicembre 1773 di Mrs. Austen a Mrs. Walter, la moglie del fratellastro del rev. Austen, che ci dà qualche informazione sulla vita di Steventon due anni prima della nascita di Jane:

Cara cognata,
ti ringrazio tantissimo per la tua gentile lettera, e per la ricetta delle frittelle di patate, non ho ancora avuto il tempo di provarla, ma credo proprio che debbano essere buonissime e leggere.
Mi dispiace sentire da mia cognata Hancock[1] che Sr. G. Hampson[2] ha avuto un brutto incidente, e di conseguenza è stato per un po’ in cura da un medico; ma di quale natura siano stati l’incidente e il danno non lo dice. Sarà sicuramente una buona opportunità per mio nipote George accompagnarlo in Giamaica in primavera; ma so che soffrirai molto quando verrà il momento anche se sono certa capirai come sia tempo per il giovanotto di avere una qualche occupazione, e credo proprio che sarà felicissimo di stare con il fratello; i nostri migliori auguri accompagneranno sempre tutti e due.
Ringraziando Dio stiamo tutti benissimo e la mia piccola è quasi in grado di camminare[3]. Il nostro nuovo allievo, Master Vanderstegen, è stato con noi per quasi un mese, ha quasi quattordici anni; ha un buon carattere ed è simpatico. Lord Lymington ci ha lasciati, la sua mamma cominciava a temere per la balbuzie, che in effetti era peggiorata, e lo porterà a Londra sperando che Mr. Angier (che si occupa di curare quel disturbo) possa essergli utile. Ricordatevi miei cari cognati che ci avete promesso una visita di nostro nipote James per le prossime feste, e contiamo sul vostro <il resto della lettera – 3 righe – è strappato e perduto>[4]

Dalla lettera che segue (20 agosto 1775, sempre da Mrs. Austen a Mrs. Walter) sappiamo che nella canonica di Steventon la nascita di colei che diventerà Jane Austen era attesa per novembre:

Mia cara cognata,
la tua lettera per la quale ti ringrazio sinceramente ci ha fatto molto piacere per le buone notizie che ci ha recato dell’arrivo sano e salvo di nostro nipote George in Giamaica, circostanza che per molte settimane eravamo ansiosi di venire a sapere; possano tutte le tue lettere future essere positive come lo è stata questa circa lo stato di salute e il benessere di entrambi i giovanotti. A Weaver[5] i più fervidi auguri da parte nostra di successo a Cambridge. Molte grazie per i tuoi auguri; ringraziando Dio siamo tutti in buona salute e io sono più agile e attiva di quanto lo fossi l’altra volta, salvo il parto che mi aspetta a novembre. Il mio ultimo figlio maschio[6] è di forte costituzione e negli ultimi due mesi se ne va in giro da solo, anche se non ha ancora compiuto sedici mesi. La mia bambina[7] chiacchiera tutto il giorno, e a mio parere è una compagnia molto piacevole. Henry porta i pantaloni da qualche mese e si crede uomo quanto il fratello Neddy[8], in verità nessuno giudicherebbe dal loro aspetto che ci siano più di tre anni e mezzo di differenza di età, tanto l’uno è piccolo quanto l’altro è grande. Mastro Van[9] va avanti benissimo, ed è di nuovo con noi da tre mesi; è tornato a casa stamattina per una breve vacanza. Il grano promette benissimo quest’anno, ma sfortunatamente abbiamo avuto un tempo molto umido per immagazzinarlo, comunque, ieri abbiamo fatto l’ultimo carico; giusto quattro settimane dopo l’inizio della mietitura, temo che non sia probabile un cambiamento del tempo, oggi piove tantissimo, e avremmo bisogno di tempo asciutto per piselli e avena; non ho ancora sentito che sia maturato l’orzo, quindi temo che ci vorrà molto prima che il raccolto sia finito.
Speravo di vedervi questa estate nello Hampshire, ma ormai siamo così avanti nell’anno che presumo di non doverci più pensare, specialmente perché hai così tanti giovani affidati alle tue cure. Sarei davvero sinceramente felice di vederti se tu potessi venire. Al momento non ho altro da aggiungere se non saluti e auguri a te e a mio cognato e a tutti i vostri figli. Sono felicissima di sapere che Mr. Freeman si occupa dei piccoli orfani. I miei ragazzi porgono i loro omaggi e salutano.

                          La tua affezionatissima cognata
Austen[10]

Quattro mesi dopo, il 17 dicembre 1775, il rev. Austen annuncia alla cognata la nascita, il giorno prima, della seconda figlia femmina, un mese dopo le previsioni. Anche in questa lettera, come nella precedente, alle notizie familiari si aggiungono informazioni che riguardano le attività di agricoltore del rev. Austen:

Cara cognata,
Senza dubbio stavi aspettando da qualche tempo notizie dallo Hampshire, e forse ti sei un po’ meravigliata che alla nostra età fossimo diventati così incapaci di contare ma è stato così, perché Cassy si aspettava di partorire un mese fa: comunque ieri sera il momento è arrivato, e senza molti preamboli, tutto si è concluso felicemente. Ora abbiamo un’altra bambina, per il momento un giocattolo per la sorella Cassy e in futuro una compagna. Si chiamerà Jenny, e mi sembra somigli a Henry, così come Cassy somiglia a Neddy.[11] Ringraziando Dio tua cognata sta benissimo, e manda i suoi saluti a te e a mio fratello, senza dimenticare James e Philly.[12] Avete avuto notizie fresche dalla Giamaica? Presumo che tu abbia saputo dei guai del povero Cope Freeman. Sono sinceramente dispiaciuto sia per lui che per il padre. Non sono riuscito ad avere informazioni circa la borsa di studio del St. John da quando ho scritto a mio fratello una risposta alle sue richieste; ma credo che quello che gli ho detto allora sia corretto. Di’ a mio fratello che martedì prossimo il suo amico Mr. Evelyn ci rappresenterà in una gara di aratura qui vicino, se il gelo attuale non continuerà a farsi sentire e lo impedirà, Kent contro Hampshire, in palio un cosciotto di manzo; ha mandato a chiamare il suo aratore a St. Clair. Mio fratello conosce un certo Mr. Collis? Mi ha detto di conoscerlo bene, quando è venuto per comprare dell’avena per i cani da caccia di Evelyn.

Sono, cara cognata,
il tuo affezionato cognato,
Geo. Austen[13]

Facciamo un salto di tredici anni, e apprendiamo qualcosa sulla ragazzina che da circa un anno si divertiva a scrivere, e a recitare in famiglia, quelli che poi saranno chiamati «Juvenilia». La descrizione, con giudizi anche sui genitori e sulla sorella Cassandra, la dobbiamo alla cugina Philadelphia Walter, figlia dei Walter destinatari delle lettere precedenti, che così scrive al fratello James il 23 luglio 1788:

Madame de Feuillide e la zia sono tornate a Londra. Il povero piccolo Hastings ha avuto un altro attacco; temiamo tutti che le sue facoltà mentali siano compromesse; molta gente dice che sembra essere debole di mente; che gli occhi siano strani è verissimo: i nostri timori sono che sia come il povero George Austen[14]. Ha tutti i sintomi di una buona salute, ma non è ancora in grado di camminare, e nemmeno di parlare, anche se fa continuamente un gran chiasso.
Immagino che i disordini all’estero li terranno in Inghilterra più a lungo di quanto avessero intenzione di fare. Si ripropongono di consultare l’ambasciatore francese e di comportarsi secondo i suoi consigli. Nutro qualche speranza che facciano di nuovo visita ai Well.
Henry Austen è molto dispiaciuto che uno dei tutor del St. John abbia deciso di sposarsi o morire, visto che sarà costretto a sostituirlo e gli sarà impossibile accompagnare la cugina in Francia, cosa sulla quale si insiste molto da entrambe le parti. […][15]
Ieri ho fatto conoscenza delle mie due cugine Austen. Gli zii, Cassandra e Jane erano arrivati da Mr. F. Austen[16] il giorno precedente. Abbiamo pranzato lì con loro. Dato che è naturale amare se stessi posso permettermi di esprimere una preferenza per la maggiore, che è generalmente ritenuta molto somigliante a me nei lineamenti, nella carnagione e nei modi. Non mi sono mai sentita così disposta a essere vanitosa, visto che non posso fare a meno di ritenerla molto graziosa, ma ho immaginato che a lei il paragone non avrebbe fatto molto piacere, e questa riflessione ha diminuito moltissimo quel livello di vanità che fa così presto a nascere, ed è così appropriato reprimere. La minore (Jane) somiglia molto al fratello Henry, non è affatto graziosa ed è molto compita, per avere solo dodici anni; ma è un giudizio affrettato per il quale mi sgriderai. Mia zia ha perso diversi denti davanti, il che la fa sembrare vecchia; lo zio ha quasi tutti i capelli bianchi ma sembra stare benissimo, sempre di buonumore e disponibile a rendersi gradevole a tutti. […]
Continuo a ritenere l’amabile cugina che mi somiglia la migliore delle due sotto tutti gli aspetti; sa tenere una conversazione in modo molto assennato e piacevole. Ieri hanno passato l’intera giornata con noi, e più vedo Cassandra più mi piace; Jane è strana e si comporta con affettazione. Tutti mi hanno chiesto tanto di far visita a Steventon il prossimo Natale. […]
Partiranno da Sevenoaks questa sera. Il campanello di Sevenoaks suona felice per il ritorno dalle Indie orientali del figliol prodigo, il figlio di Mr. Frank Austen, arrivato ieri sera; è stato piuttosto scapestrato e aveva lasciato il padre piuttosto irritato, ma la collera ha ceduto di fronte alla lunga assenza, e ultimamente il suo augurio più fervido era di vivere fino al suo ritorno. […] Madame de Feuillide, mia zia ecc. stanno già facendo i bagagli per la partenza tra circa un mese.[17]

Di circa un mese dopo, 22 agosto 1788, è una lettera di Eliza de Feuillide a Philadelphia Walter, nella quale si fa riferimento all’incontro descritto nella lettera precedente, e si parla di una visita a Oxford, dove Eliza aveva visto i cugini James e Henry. La lettera ci dà anche modo di conoscere qualcosa della cugina cosmopolita alla quale è dedicata una delle opere giovanili più famose di Jane Austen, Amore e amicizia, attraverso le sue stesse parole:

[…] Sono certa che l’incontro con i nostri parenti di Steventon ti ha fatto molto piacere, hanno parlato molto (sono stati a pranzo da noi durante il viaggio di ritorno nello Hampshire) di quanto fossero rimasti soddisfatti della loro visita nel Kent. Che cosa ne pensi dell’aspetto di nostro zio? A me piace moltissimo, e, se possibile, mi è sembrato più amabile del solito. Che uomo eccellente e piacevole; gli voglio davvero molto bene, e così per tutta la famiglia. Credo che sia stata la prima volta che hai incontrato Cassandra e Jane.
Quello che ha contribuito a mettermi fretta e ha assorbito il mio tempo è il fatto di essere stata costretta a fare alcune visite fuori città. Abbiamo trascorso un po’ di tempo a Beaumont Lodge e sono appena tornata da un’escursione nel Berkshire, durante la quale siamo state brevemente a Oxford. Lì abbiamo incontrato mio cugino James, che, insieme al fratello. è stato così buono da prendersi il disturbo di farci vedere le cose principali. Abbiamo visitato alcuni dei college, il museo ecc. e siamo state intrattenute in modo molto raffinato da conoscenti molto galanti del St. John, dove sono stata attratta moltissimo dal giardino e ho desiderato tanto essere un membro del college, per poterci passeggiare tutti i giorni; inoltre, sono rimasta deliziata dalle toghe nere e penso che il berretto accademico doni in modo prodigioso. Non credo che riconosceresti Henry, con i capelli incipriati e vestito con uno stile molto in tono, oltre al fatto che è ormai più alto del padre. […][18]

Eliza de Feuillide

Di tre anni dopo, 1° agosto 1791, è una lettera in cui Eliza, dopo aver messo al corrente Philadelphia delle ultime notizie sulla malattia della madre (che morirà il 26 febbraio dell’anno successivo) le riferisce alcune notizie sulla famiglia di Steventon:

[…] Proprio stamattina mia madre ha ricevuto una lettera da Steventon, dove godono tutti di ottima salute. Il ragazzo più piccolo, Charles, è andato a frequentare l’accademia navale a Portsmouth. Quanto alle signorine ho sentito dire che sono delle perfette bellezze e che naturalmente conquistano “cuori a dozzine”. Come sai, James ha rinunciato al beneficio di Sherborne. […][19]

Qualche mese dopo, 14 novembre 1791, Eliza, dopo aver nuovamente informato la cugina sulla salute della madre, torna a parlare degli Austen:

[…] Credo che anche Edward Austen prenderà moglie entro un mese o due[20]. Mi ha mostrato un ritratto della signorina che è quello di una donna molto graziosa; quanto a Cassandra è molto probabile, come dici tu, che qualche figlio di Nettuno abbia ottenuto la sua approvazione probabilmente mentre riceveva gli omaggi da un tale galante gentiluomo durante le sue escursioni acquatiche. Ho sentito dire che lei e la sorella sono due delle ragazze più graziose d’Inghilterra. […][21]

Nell’autunno del 1792 Eliza de Feuillide trascorse alcune settimane a Steventon con gli Austen, e in una lettera del 26 ottobre, sempre a Philadelphia Walter, fornisce alla cugina notizie che evidentemente quest’ultima le aveva chiesto, riguardanti anche il rapporto tra lei e Henry Austen:

[…] Cercherò di rispondere meglio che posso alle tue domande. In primo luogo ho il sincero piacere di informarti che lo zio e la zia sono in ottima salute. Il primo ha un aspetto straordinariamente buono, e secondo me la sua somiglianza con mia madre è più evidente che mai. Spesso mi metto a guardarlo e vedo in lui i lineamenti della mamma, fino a quando il cuore non trabocca e sgorgano le lacrime. Ho sempre provato un tenero affetto per mio zio, ma credo che ora mi sia più caro che mai, visto che è il parente più prossimo e più amato della mai sufficientemente rimpianta genitrice che ho perduto.
Cassandra e Jane sono molto cresciute (la seconda è ormai più alta di me) e molto migliorate sia nei modi che nel fisico; ormai sono entrambe molto più formate di quando le hai viste tu. Credo che siano simili quanto a intelligenza, entrambe a un livello che si incontra di rado, ma il mio cuore dà la preferenza a Jane, la cui gentile parzialità verso di me merita una ricompensa della stessa natura. Henry credo sia ormai alto più di sei piedi;[22] è anche molto migliorato, ed è sicuramente dotato di qualità non comuni, che in verità sembrano essere toccate, anche se in modi diversi, a tutti i membri della famiglia. Quanto alla freddezza che come sai c’era stata tra Henry e me, ora è cessata, a seguito delle dovute ammissioni da parte sua, e al momento i nostri rapporti sono perfettamente appropriati; come sai, la famiglia lo ha destinato alla Chiesa.
Cassandra non era a casa quando sono arrivata; era in visita a Rowling, la residenza del fratello Edward, da dove comunque è tornato poco tempo fa, ma ora è di nuovo assente, così come la sorella, per una visita alle signorine Lloyd che vivono in un posto chiamato Ibthorp credo a circa diciotto miglia da qui. Torneranno entrambe lunedì prossimo.
[…] Immagino che tu sappia che sia Mrs. James che Mrs. Edward Austen sono in attesa[23]. La seconda la conosco appena, e la prima non molto di più, e per quanto ne possa sapere credo siano entrambe persone piacevoli. […][24]

Nella lettera che segue, scritta circa cinque anni dopo (3 maggio 1797) sempre da Eliza a Philadelphia, leggiamo la notizia della morte di Tom Fowle, che si era fidanzato con Cassandra Austen verso la fine del 1792, e nell’ottobre del 1795 era partito con una spedizione nelle Indie occidentali come cappellano di Lord Craven, un suo parente. Fowle aveva accettato di partire, nonostante i rischi di un viaggio del genere, perché contava di avere, al ritorno, un beneficio ecclesiastico da parte di Lord Craven, cosa che gli avrebbe permesso di sposarsi, ma il 13 febbraio 1797 era morto di febbre gialla. Prima di partire aveva fatto testamento, e aveva lasciato mille sterline alla fidanzata, che poté così contare su una piccola rendita vitalizia di 50 sterline. Anche in questa lettera viene citato Henry Austen, all’epoca nella milizia, che l’ultimo giorno di quell’anno diventerà il secondo marito di Eliza, rimasta vedova nel 1794 dopo la morte del marito sulla ghigliottina.

[…] Ho appena ricevuto una lettera da Steventon dove sono molto afflitti (come immagino tu abbia saputo) per la morte di Mr. Fowle, il gentiluomo con il quale nostra cugina Cassandra era fidanzata. Era atteso di ritorno questo mese da Santo Domingo dove aveva accompagnato Lord Craven, ma ahimè invece della notizia del suo arrivo hanno ricevuto quella della sua morte. È un bruttissimo colpo per l’intera famiglia, e particolarmente per la povera Cassandra per la quale mi dispiace molto più di quanto riesca a esprimere. Sono davvero sinceramente addolorata per quanto è successo e per la pena che deve provocare ai nostri parenti così degni. Jane dice che la sorella ha un comportamento molto fermo e appropriato, che, in una situazione così difficile, denota una mente non comune.
[…] Il capitano Austen ha appena trascorso qualche giorno a Londra. Immagino tu sappia che nostro cugino Henry è ora Capitano, Ufficiale pagatore e Aiutante. È un giovanotto molto fortunato e si augura di riuscire a conquistare una considerevole quota di ricchezze e onori. Credo che abbia ormai rinunciato definitivamente alla Chiesa, ed è giusto che sia così poiché non è adatto a fare il pastore quanto lo sia invece a fare il soldato. […][25]

Verso la metà di novembre del 1797 Mrs. Austen e le figlie si erano recate a Bath, ospiti di James Leigh-Perrot, il fratello di Mrs. Austen, e della moglie Jane Cholmeley, che erano soliti soggiornare spesso nella località termale che sarà poi scelta dal rev. Austen come residenza della famiglia dopo essersi ritirato, nel 1801, dalla sua professione. In una lettera dell’11 dicembre a Philadelphia, Eliza riporta una notizia, anzi un «sentito dire» non meglio precisato, circa un presunto imminente matrimonio di Cassandra, una voce probabilmente del tutto infondata, visto che la sorella maggiore di Jane Austen rimase nubile per tutta la vita:

[…] Ho ricevuto di recente notizie da nostra cugina Jane che è ancora a Bath con la madre e la sorella. Mr. Hampson che ho visto ieri e che ha chiesto di te e della tua famiglia, mi ha detto di aver sentito dire che Cassandra è in procinto di sposarsi ma Jane non dice una parola a proposito di questo. James Austen è stato molto vicino a perdere la sua seconda moglie[26]. […][27]

Per concludere, un piccolo passo indietro per una breve citazione da una lettera di Mrs. Austen a Mary Lloyd del 30 novembre 1796, poco prima del matrimonio della destinataria con James Austen. Mrs. Austen è prodiga di elogi per la futura nuora, che però sarà poi, nel corso degli anni, criticata non poco, almeno per quanto possiamo leggere in diverse lettere della cognata Jane. Ma ho scelto di citare questa lettera non tanto per queste considerazioni su Mary Lloyd, quanto per la frase conclusiva, che denota un certo scetticismo di Mrs. Austen nei confronti della figlia Jane, come se nel carattere di quella figlia che avrebbe compiuto appena ventun anni il mese successivo vedesse segni di un futuro che non sarebbe stato troppo convenzionale:

Mia cara Mary,
Mr. Austen e io ti salutiamo con tanto affetto, e vorremmo che tu ci credessi davvero sinceri quando ti assicuriamo di essere soddisfatti fin nel profondo del cuore davanti alla prospettiva che abbiamo di aggiungerti al numero dei nostri ottimi figli. Per quanto mi riguarda, tu, mia cara Mary, saresti stata la persona che avrei scelto per essere moglie di James, madre di Anna, e mia nuora, certa come sono, per quanto si può essere certi in questo mondo incerto, che tu accrescerai e promuoverai moltissimo la felicità di tutti e tre. Ti prego di salutare affettuosamente Mrs. Lloyd e Martha e di dire loro che speriamo siano soddisfatte del loro futuro genero e cognato, e lo approvino come noi con nostra nuora. Guardo a te come un concreto conforto per me nella mia vecchiaia, quando Cassandra sarà nello Shropshire[28], e Jane… Dio sa dove. […][29]


[1] Philadelphia Austen, sorella del rev. George Austen, trasferitasi in India, dove nel 1753 aveva sposato Tysoe Saul Hancock. In quel periodo il marito era tornato in India, dove morirà nel 1775.
[2] Sir George Hampson, figlio di un fratello di Rebecca Hampson,. madre del rev. Austen.
[3] Si tratta di Cassandra, la sorella di JA, nata il 9 gennaio 1773, che aveva quindi undici mesi.
[4] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, Privately printed by Spottiswoode, Ballantyne & Co. LTD, 1942, pp. 30-31.
[5] Il primogenito dei Walter, nato nel 1747.
[6] Francis (Frank), nato il 23 aprile 1774.
[7] Cassandra.
[8] Henry e Edward avevano rispettivamente quattro e otto anni.
[9] Vanderstegen, l’allievo citato nella lettera precedente.
[10] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., pp. 31-32.
[11] La prima Cassy è la moglie Cassandra, la seconda è la figlia (Cassandra Elizabeth), mentre Neddy è Edward.
[12] James è citato anche nelle lettere precedenti; Philly è Philadelphia, l’ultima figlia dei Walter, nata nel 1761.
[13] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., pp. 32-33.
[14] Nel 1781, in Francia, Eliza Hancock, figlia di Philadelphia Austen e quindi nipote del rev. Austen, aveva sposato Jean-François Capot de Feuillide, un francese che verrà poi ghigliottinato nel 1794. Hastings era nato nel 1786 e morirà nel 1801, quando la madre aveva sposato in seconde nozze Henry Austen, fratello di Jane. George (1766-1868) era il secondogenito della famiglia Austen, aveva un handicap non ben precisato, venne affidato a una famiglia che se ne prendesse cura, ovviamente a spese degli Austen, e lì visse fino alla sua morte.
[15] Questa non troppo velata allusione fa capire che l’attrazione tra Henry e la cugina era qualcosa di precedente alla vedovanza di Eliza, e anche che quest’ultima non sembrava certo riluttante a farsi corteggiare.
[16] Francis (poi citato come Frank) Austen (1698-1791) era il fratello del padre del rev. Austen, e alla morte del fratello si era occupato di lui e delle sorelle. Era avvocato a Sevenoaks, nel Kent.
[17] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., pp. 130-131.
[18] Ivi, pp. 132-133.
[19] Ivi, p. 142.
[20] In effetti Edward Austen si sposò con Elizabeth Bridges poco più di un mese dopo, il 27 dicembre 1791.
[21] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., p. 144.
[22] Più di un metro e ottanta.
[23] Anne Mathew, moglie di James Austen, ed Elizabeth Bridges, moglie di Edward, erano entrambe in attesa delle prime due nipoti di Jane Austen, rispettivamente Jane Anna Elizabeth (Anna), nata il 15 aprile 1793, e Frances Catherine (Fanny), nata il 23 gennaio dello stesso anno.
[24] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., pp. 147-148.
[25] Ivi, pp. 159-160.
[26] La seconda moglie di James Austen era Mary Lloyd (il matrimonio era avvenuto il 17 gennaio 1797) e la notizia si riferisce forse a un aborto (cfr. Deirdre Le Faye, Jane Austen’s ‘Outlandish Cousin’. The Life and Letters of Eliza de Feuillide, The British Libray, London, 2002, p. 150).
[27] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., p. 167.
[28] La contea in cui si trovava il beneficio ecclesiastico del fidanzato di Cassandra.
[29] Richard Arthur Austen-Leigh, Austen Papers 1704-1856, op. cit., p. 228.


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