Due passi per Austenland: Winchester, la fine del viaggio

Ieri_oggi_Winchester_CollegeStNella nostra serie di post dedicata ai luoghi austeniani, Due passi per Austenland, per la quale ci siamo lasciati ispirare da Jane Austen: i luoghi e gli amici di Constance Hill (tradotto e curato da noi di JASIT e pubblicato nel dicembre 2013 dalla casa editrice Jo March), oggi andiamo a Winchester, dove le testimonianze della presenza di Jane sono molte e importanti.

Ci accompagna un’ombra di tristezza perché qui si compie la fine del viaggio terreno della donna Jane Austen e inizia quello eterno della grande la Scrittrice.
La stessa Jane, il 24 maggio del 1817, compì il percorso tra Chawton e Winchester (circa 25 km) in una giornata grigia, sotto la pioggia – come ricorda in una lettera scritta pochi giorni dopo il suo trasferimento, il 27 maggio, al nipote James Edward:

Grazie alla gentilezza di tuo Padre e tua Madre nel mandarmi la Carrozza, sabato il Viaggio fin qui si è svolto con pochissima fatica, e se fosse stata una bella giornata credo che non l’avrei sentita affatto, ma sono stata in pena vedendo lo Zio Henry e W. K [N.d.R.: Wiliam Knight] – che ci hanno gentilmente scortate, cavalcare sotto la pioggia per quasi tutta la strada.

Questa atmosfera  di certo non la predispose positivamente ad un trasloco forzato, reso indispensabile dalle sue condizioni di salute che si erano aggravate in modo graduale ma inesorabile fin dall’inizio dell’anno precedente.
La malattia di cui soffriva ormai in modo sempre più acuto, infatti, fece decidere la famiglia a tentare tutto il possibile avvicinandola all’ospedale della città di Winchester affinché fosse curata meglio, affidandola a un medico di fama, Mr Giles King Lyford.

Che le condizioni di Jane, in quel momento, fossero ormai gravi lo testimoniano alcuni particolari: nel mese di marzo dovette sospendere la redazione di Sanditon, che rimarrà incompiuto; poco dopo, il 13 aprile, era confinata a letto; ed il 27 di quello stesso mese fece testamento.
Sapendo quanto Jane fosse visceralmente affezionata al suo cottage di Chawton, è evidente che soltanto una ragione grave e importante – la sua salute e la consapevolezza di quanto fosse già compromessa – possa averla convinta ad accettare di lasciare il suo amato rifugio quel 24 maggio, per un tempo indeterminato, ma che diventerà definitivo.

Le sorelle Austen, quel giorno, arrivarono a Winchester, in una casa in College Street, al n. 8, procurata dalle amiche di famiglia Elizabeth e Alethea Bigg che vivevano in città, a pochi passi da lì, nel cortile della Cattedrale.

La lettera del 27 maggio rende conto in modo positivo di questa sistemazione:

La casa di Jane Austen in College Street, Winchester, ill. di Ellen Hill
La casa in College Street, Winchester (ill. Ellen Hill)

Il nostro Alloggio è molto confortevole. Abbiamo un lindo Salottino con un Bovindo che affaccia sul giardino del Dr Gabell [N.d.R.: è il rettore del Winchester College].

È eloquente il fatto che questa sia l’ultima lettera, tra quelle giunte fino a noi, che risulti compiutamente scritta da Jane mentre è a Winchester.
Da quel momento, infatti, la malattia compì velocemente il suo corso. Jane ebbe soltanto dei rari e brevi periodi di ripresa, del tutto illusori, nei quali però riuscì a scrivere qualche riga, come dimostra questo frammento di lettera, dalla data incerta, tra il 28 e il 29 maggio 1817:

[…] Chi mi assiste è incoraggiante, e parla di completa guarigione. Vivo principalmente sul divano, ma ho il permesso di passeggiare da una stanza all’altra. Sono uscita una volta in portantina, e lo rifarò, e sarò promossa alla sedia a rotelle non appena il tempo lo permetterà. Su questo argomento voglio solo ancora dire che la mia carissima sorella, la mia tenera, attenta, instancabile infermiera, non si è ammalata per le sue fatiche. Riguardo a quanto le devo, e all’ansioso affetto di tutta la mia amata famiglia in questa circostanza, posso solo piangere, e pregare Dio di benedirli sempre di più.

Nel mese di giugno la sua salute peggiorò sempre di più, fino a quel 17 luglio quando Cassandra, rientrando in casa, la trovò così grave che dovette chiamare il dott. Lyford, il quale le somministrò un sedativo. Jane perse conoscenza e, lentamente, scivolando via in punta di piedi, morì alle 4 e mezza del mattino del 18 luglio 1817.

La casa al numero 8 di College Street a Winchester, l’ultima dimora terrena di Jane, è ancora lì.
Si trova esattamente dietro l’imponente e splendida cattedrale: guardando la facciata, la si deve fiancheggiare sulla destra passando sotto alcuni contrafforti laterali per poi arrivare a un’antica porta medievale, Kingsgate.

Kingsgate, Winchester
Kingsgate, Winchester

Una volta attraversata, ci si trova all’inizio di College Street, che si apre sulla sinistra.

College Street, Winchester
College Street, Winchester

La casa del numero 8 non è immediatamente visibile ma è necessario inoltrarsi un poco prima di notarne la stretta facciata, di un colore tenue, incastonata tra due palazzi più scuri e più alti. È proprio come la descrive Jane: al primo piano, c’è un bovindo che sporge sulla strada.

Il n. 8 di College Street
Il n. 8 di College Street

Purtroppo, non è possibile visitarla perché è di proprietà privata. Nel giugno del 2012, quando chi scrive ha scattato questa foto, era presente un biglietto frettoloso, vergato a mano, attaccato alla finestra del piano terra, che scoraggiava chiunque avesse voluto avventurarsi a fare un tentativo per chiedere il permesso di entrare:

“Questa è una casa privata e non aperta al pubblico”

Ai numerosissimi visitatori dell’illustre inquilina di un tempo, dunque, oggi non resta che sedersi sul muretto del giardino di fronte (sì, lo stesso di cui racconta Jane nella lettera del 27 maggio 1817) e osservarla dall’esterno, lasciando che sia la fantasia a dare forma a quanto sappiamo dalle lettere nonché dal prezioso resconto che Constance Hill ci fornisce al capitolo XXIII di Jane Austen. I luoghi e gli amici:

ellen-hill_winchester_college-street_salotto
Il salotto di College Street (ill. di Ellen Hill)

Siamo entrate nel «lindo salottino con un bovindo» che è rimasto immutato. È un grazioso salotto d’altri tempi, con il soffitto basso e una stretta porta d’ingresso. Le tende di mussolina bianca e i vasi con fiori dai colori vivaci sul davanzale della finestra danno un’aria allegra alla stanza. Ci siamo quasi immaginate di poter vedere Miss Austen seduta alla finestra a scrivere al nipote, dando di tanto in tanto un’occhiata all’alto giardino recintato, con gli alberi che si agitano al vento, ai vecchi tetti rossi del cortile della cattedrale, con la grande torre grigia che li sovrasta.

Dai tempi in cui le stesse sorelle Hill hanno visitato la casa, nel 1901, il suo stato è lentamente peggiorato. Nel 2012, sul n. 58 della rivista Jane Austen’s Regency World, una lettera accorata ne portò all’attenzione generale lo stato di semi abbandono chiedendo un intervento pubblico per sistemarla.

Porta e targa, College Street, Winchester
La porta al n. 8 di College Street, con la targa commemorativa in alto

Di recente, tuttavia, la proprietà (il Winchester College, che lo ha affittato a un proprio dipendente) ha provveduto a ritinteggiare la facciata (come riportato nel n. 67 della stessa rivista) ridando all’edificio un aspetto più consono a ciò che rappresenta per la storia del Regno Unito e del mondo intero.

Dopo la morte, Jane venne sepolta a pochi passi da questa casa, nella maestosa cattedrale di Winchester, il 24 luglio del 1817.

ellen-hill_winchester_tomba
La tomba nelal cattedrale di Winchester (ill. Ellen Hill)

La sua tomba si trova nella navata di sinistra, ed entrando è impossibile non accorgersi della sua collocazione perché è l’unica perennemente circondata da visitatori.
Il testo tombale fu scritto dal fratello di Jane, Henry, e una lacuna salta subito al’occhio: non si fa alcun cenno a ciò che ha scandito con passione la sua intera esistenza e l’ha resa famosa ai posteri, la scrittura.

Tomba di Jane Austen, cattedrale di Winchester (foto Petra Zari)

In Memoria di
JANE AUSTEN,
figlia minore del fu
Rev. GEORGE AUSTEN,
già Rettore di Steventon in questa Contea
ella lasciò questa Vita il 18 luglio 1817,
a 41 anni, dopo una lunga malattia sopportata con
la pazienza e le speranze di una Cristiana.
La gentilezza del suo cuore,
la dolcezza del suo carattere, e
le straordinarie doti della sua mente
guadagnarono la stima di tutti coloro che la conobbero, e
l’intenso amore di quelli a lei più vicini.
Il loro dolore è in proporzione al loro affetto
essi sanno che la loro perdita è irreparabile,
ma nella loro profonda afflizione sono consolati
dalla salda benché umile speranza che la sua generosità,
devozione, fede e purezza, abbiano reso
la sua anima bene accetta al cospetto del suo
REDENTORE.

Sul finire dell’800, grazie ai proventi del Memoir of Jane Austen (Ricordo di Jane Austen), la biografia che il nipote James Edward pubblicò nel 1870, fu possibile arricchire la testimonianza della presenza di Jane nella cattedrale con una targa di ottone, disegnata da James Wyatt, che fu posta sul muro accanto alla tomba. Nel testo, si accenna, finalmente, alle sue opere letterarie.

Targa di ottone dedicata a Jane Austen, Cattedrale di WinchesterJane Austen
Conosciuta da molti per i suoi scritti,
cara alla sua famiglia
per le varie attrattive del suo  carattere
e nobilitata dalla sua fede cristiana e dalla pietà
nacque a Steventon nella contea dello Hampshire
il 16 dicembre 1775 e fu sepolta nella cattedrale il 24 luglio 1817.
“Ella apre la bocca con saggezza e sulla sua lingua c’è la legge della bontà.” Proverbi, 31.26

Infine, alzando gli occhi si può ammirare una splendida vetrata:

La vetrata dedicata a Jane Austen nella cattedrale di Winchester (foto Petra Zari)

Si tratta di un’altra testimonianza dell’ammirazione per Jane Austen: disegnata da Charles Eager Kemp e installata nel 1900, la vetrata è frutto di una grande raccolta di fondi pubblica che fu lanciata nel 1898.

Jane, la figlia del reverendo Austen, la donna riservata che pubblicò le proprie opere anonimamente, la scrittrice che amava raccontare solo ciò che conosceva bene, cioè la semplice vita quotidiana e il complesso animo umano, riposa nella maestosa cattedrale, tra personaggi famosi, decorati e blasonati, destinataria di ben tre testimonianze del suo breve ma intenso passaggio terreno. A noi, suoi ammiratori, non resta che renderle omaggio per i tesori che ha regalato al mondo intero.

Fonti bibliografiche e iconografiche
Jane Austen. I luoghi e gli amici, di Constance Hill, 2013, Jo March Agenzia letteraria
lettera del 27 maggio 1817 su jausten.it (da cui è tratta la citazione in questo articolo)
frammenti della lettera del 28-29 maggio 1817 su jausten.it (da cui è tratta la citazione in questo articolo)
la traduzione del testo tombale è tratta da jausten.it
– la traduzione del testo della targa di ottone è dell’autrice dell’articolo
– tutte le immagini sono dell’autrice dell’articolo, salvo quella in testa al post (di G. Ierolli) o dove diversamente indicato

Postilla finale
In chiusura di quest’ultima tappa del viaggio nei luoghi di Jane Austen, aggiungo una breve postilla su un tema che, di certo, si è affacciato nella mente di chi sta leggendo: qual è la causa della morte di Jane Austen?
Non vi è una certezza assoluta. Le ipotesi più accreditate individuano nel morbo di Addison la malattia che la portò alla morte. Tuttavia, in tempi recenti, queste ipotesi sono state rimesse in discussione. Per saperne di più, è possibile consultare  le seguenti pagine, redatte da due membri di JASIT:
Di quale malattia è morta Jane Austen su jausten.it
Le cause della morte di Jane Austen: pochi indizi, solo ipotesi su Un tè con Jane Austen

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