Ragione e sentimento

Sezione dedicata alle Edizioni Italiane di Ragione e sentimento (Sense and Sensibility – 1811), ordinate per anno di pubblicazione, complete di relativa scheda e di due esempi della traduzione, così da permettere un raffronto col testo originale che trovate di seguito.
Pagina in costante aggiornamento.


Sense and sensibility - 1811

Sense and Sensibility
A Novel in Three Volumes
By a Lady
London, Printed for the Author, and Published by T. Egerton, Whitehall, 1811
(30 ottobre 1811)

Incipit
The family of Dashwood had long been settled in Sussex. Their estate was large, and their residence was at Norland Park, in the centre of their property, where, for many generations, they had lived in so respectable a manner, as to engage the general good opinion of their surrounding acquaintance. The late owner of this estate was a single man, who lived to a very advanced age, and who for many years of his life, had a constant companion and housekeeper in his sister. But her death, which happened ten years before his own, produced a great alteration in his home; for to supply her loss, he invited and received into his house the family of his nephew Mr. Henry Dashwood, the legal inheritor of the Norland estate, and the person to whom he intended to bequeath it. In the society of his nephew and niece, and their children, the old Gentleman’s days were comfortably spent. His attachment to them all increased. The constant attention of Mr. and Mrs. Henry Dashwood to his wishes, which proceeded not merely from interest, but from goodness of heart, gave him every degree of solid comfort which his age could receive; and the cheerfulness of the children added a relish to his existence.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (III-11)
She found that she had been misled by the careful, the considerate attention of her daughter, to think the attachment, which once she had so well understood, much slighter in reality, than she had been wont to believe, or than it was now proved to be. She feared that under this persuasion she had been unjust, inattentive, nay, almost unkind, to her Elinor; – that Marianne’s affliction, because more acknowledged, more immediately before her, had too much engrossed her tenderness, and led her away to forget that in Elinor she might have a daughter suffering almost as much, certainly with less self-provocation, and greater fortitude.


EDIZIONI ITALIANE

edizit-res-astrea-1945Titolo: Sensibilità e buon senso
Editore: Edizioni Astrea, Roma
Collana: Scrittori d’Inghilterra, 2
Traduzione: Evelina Levi
Pagine: 342, brossura
Anno di pubblicazione: novembre 1945
Prezzo: 240 Lire

Incipit
I Dashwood erano stabiliti nel Sussex da parecchie generazioni. Avevano vasti possedimenti, e la loro residenza era Norland Park, al centro della proprietà. Là erano vissuti in modo così rispettabile, che si erano conquistati la stima di tutto il vicinato. L’ultimo proprietario di Norland era un vecchio scapolo, vissuto fino a tarda età con la sola compagnia di una sorella che gli dirigeva la casa. Ma la morte di lei l’aveva indotto a mutare abitudini. Per colmare il vuoto lasciato da quella morte, aveva chiamato vicino a sé la famiglia del nipote, Enrico Dashwood, l’erede legittimo della proprietà Norland. In compagnia dei nipoti e dei loro figliuoli, il vecchio gentiluomo passò piacevolmente i suoi giorni, e il suo affetto per loro si fece più profondo. Le costanti attenzioni di Enrico e della moglie per lui, dovute non soltanto all’interesse, ma anche alla bontà, portarono tutto il conforto possibile alla sua vecchiaia, e l’allegria dei ragazzi diede un nuovo sapore alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Comprese di essere stata ingannata dall’amorosa precauzione della figlia, e indotta a considerare un affetto che sulle prime aveva capito così bene, molto più leggero di quello che non fosse in realtà. In questa persuasione, temette di essere stata ingiusta, negligente, quasi cattiva con la sua Eleonora; temette che l’afflizione di Marianna, perché più apertamente riconosciuta e più evidente ai suoi occhi, avesse troppo assorbito la sua tenerezza, facendole quasi dimenticare di avere un’altra figlia che poteva essere altrettanto sofferente, benché con minore ostentazione e maggiore forza d’animo.


Titolo: Elinor e Marianne
Editore: Editrice S.A.I.E., Torino
Traduzione: Enrica Ciocia Castellani
Anno di pubblicazione: 1957
Edizione ridotta

Incipit
La famiglia Dashwood  viveva nel Sussex ormai da molto tempo; possedeva vaste tenute e la sua residenza a Norland Park, proprio al centro della proprietà, aveva visto succedersi parecchie generazioni, di vita tanto irreprensibile da guadagnarsi la stima di tutto il vicinato.
[Il testo prosegue con: “L’ultimo proprietario di quelle tenute era Henry Dashwood, che, da un primo matrimonio, aveva avuto un figlio, mentre dall’attuale moglie aveva tre figlie.”, saltando tutta la parte riguardante lo zio scapolo di Henry Dashwood.]

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
[Brano non presente nell’edizione.]


edizit-res-rizzoli-1961-2007Titolo: Senno e sensibilità (in edizioni successive Ragione e sentimento)
Editore: Rizzoli, Milano
Traduzione: Beatrice Boffito Serra
Anno di pubblicazione: 1961
(testo e copertina sono dell’edizione 2007: Jane Austen, Romanzi)

Incipit
I Dashwood si erano stabiliti nel Sussex da molto tempo. La loro tenuta era grande, e al centro di essa sorgeva Norland Park, dove numerose generazioni della famiglia erano vissute in modo tanto rispettabile da procacciarsi la stima di tutti nei dintorni. L’ultimo proprietario, un vecchio scapolo giunto a tarda età, aveva trovato per molti anni nella propria sorella una compagna e una direttrice di casa. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, portò un gran cambiamento nella sua esistenza; poiché, per rimediare alla perdita subita, egli invitò ed accolse presso di sé la famiglia del nipote, Henry Dashwood, legalmente erede della tenuta di Norland, e proprio colui a cui aveva deciso di lasciarla alla sua morte. Gli ultimi giorni del vecchio signore trascorsero sereni in compagnia di suo nipote, della moglie di questi e dei loro figlioli. Il suo affetto per tutti non fece che aumentare. La costante premura del signore e della signora Dashwood nell’eseguire ogni suo minimo desiderio, frutto non soltanto dell’interesse ma del buon cuore, gli forniva tutto il conforto possibile che alla sua età poteva ancora godere, e la gaiezza dei bambini aggiungeva alla sua esistenza una nota d’allegria.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Si accorgeva che la prudente, la premurosa cura di sua figlia l’aveva condotta a torto a ritenere che l’attaccamento, un tempo capito da lei tanto bene, fosse molto più superficiale, in realtà, di quanto ella avrebbe voluto credere, o di quanto si era rivelato. Temeva d’essere stata ingiusta, data quella persuasione, negligente e, sì, perfino scortese verso Elinor; che l’ambizione di Marianne, perché più riconosciuta e più evidente, aveva monopolizzato la sua tenerezza, spingendola a dimenticare che in Elinor ella poteva avere una figliola che soffriva quasi altrettanto, e certo con minor pubblicità e maggior coraggio.


edizit-res-fabbri-1969Titolo: L’eterno contrasto
Editore: Fratelli Fabbri Editori, Milano
Collana: darling, serie argento, 6
Traduzione: Rosanna Sorani
Pagine: 260, rilegato
Anno di pubblicazione: 1969
Edizione ridotta

Incipit
I Dashwood si erano stabiliti nel Sussex ormai da diversi anni. La loro tenuta era una delle più vaste della zona e « Norland Park », la residenza privata di questa rispettabile famiglia, sorgeva proprio al centro di essa: qui erano vissuti i Dashwood per parecchie generazioni. Attualmente vi risiedeva l’ultimo proprietario, un vecchio scapolo ormai avanti con gli anni, che fino a un decennio prima vi aveva abitato con una sorella; con lei il ricco signore aveva diviso la quiete e la solitudine di quel luogo. La morte della congiunta aveva radicalmente trasformato l’esistenza del signor Dashwood: questa dolorosa circostanza infatti l’aveva spinto a far venire in casa sua il nipote Henry, erede legittimo della proprietà di Norland, e la famiglia di lui.
Gli ultimi anni della vita del signor Dashwood furono così rallegrati dalla presenza affettuosa del nipote e della moglie di questi, nonché dalla gaia e spensierata vitalità dei loro figli che davano a tutto l’ambiente una nota di serena allegria.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 43)
Capiva ora di essersi occupata troppo poco di lei e di aver concentrato tutta la sua attenzione sulla sfortunata vicenda sentimentale di Marianne soltanto perché questa era più evidente, senza rendersi conto che Elinor soffriva quanto e forse più della sorella.


edizit-res-theoria-1991Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Theoria, Roma
Traduzione: Stefania Censi
Pagine: 304, brossura
Anno di pubblicazione: 1991
Prezzo: 32.000 Lire

Incipit
Da molto tempo ormai i Dashwood si erano stabiliti nel Sussex. Il loro possedimento era vasto e la villa si trovava a Norland Park, proprio al centro della tenuta: qui per molte generazioni avevano vissuto così rispettabilmente da conquistarsi la stima unanime di tutti i vicini. L’ultimo proprietario, uno scapolo vissuto fino a tarda età, per anni aveva avuto come fedele compagna e direttrice di casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un grande mutamento nella casa, perché egli, per colmare il vuoto di quella perdita, aveva invitato e accolto presso di sé la famiglia del nipote, Henry Dashwood, l’erede legale della tenuta di Norland e proprio colui al quale egli intendeva lasciarla. La vita dell’anziano gentiluomo era trascorsa serenamente in compagnia del nipote, della moglie e dei figli di questi; il suo attaccamento verso tutti loro era cresciuto di giorno in giorno. La costante attenzione dei signori Dashwood a ogni suo desiderio, attenzione che non derivava tanto da interesse, quanto da bontà d’animo, gli aveva fornito tutte quelle concrete premure di cui alla sua età poteva ancora godere, mentre l’allegria dei ragazzi aveva aggiunto sapore alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (III-11)
Si accorse di essersi lasciata fuorviare dalla prudente e premurosa attenzione della figlia al punto di considerare quell’affetto, un tempo da lei compreso tanto bene, come in realtà molto più debole di quanto avrebbe voluto credere o di quanto di dimostrasse adesso. Aveva paura di essere stata, sotto l’effetto di tale convinzione, ingiusta, negligente, anzi, quasi cattiva verso la sua Elinor; aveva paura che l’afflizione di Marianne, perché più dichiarata, più lampante, avesse monopolizzato troppo la sua tenerezza portandola a dimenticare che in Elinor poteva avere una figlia quasi altrettanto infelice, copn minore eccitazione e commozione, certo, ma con maggiore forza d’animo.


edizit-res-newton-1995Titolo: Senno e sensibilità (in edizioni successive Ragione e sentimento)
Editore: Newton Compton, Roma
Collana: Classici, 75
Traduzione: Pietro Meneghelli
Pagine: 254, brossura
Anno di pubblicazione: 14 dicembre 1995
Prezzo: 3000 Lire

Incipit
La famiglia Dashwood si era stabilita nel Sussex da molto tempo; le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui per molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L’ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo, che aveva raggiunto un’età molto avanzata, e che per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, aveva prodotto un gran cambiamento nella sua esistenza; perché, per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, che era l’erede legittimo della proprietà di Norland e la persona a cui lui intendeva lasciarla alla propria morte. Il vecchio signore passò serenamente i suoi ultimi giorni, in compagnia del nipote, della moglie di questi e dei loro figli. Il suo affetto per tutti loro non fece che aumentare. Le costanti premure dimostrate dal signore e dalla signora Dashwood nel soddisfare ogni suo desiderio, che nascevano non solo dall’interesse ma anche dal buon cuore, gli dettero tutto l’effettivo conforto che alla sua età poteva ancora ricevere; e l’allegria dei bambini aggiunse alla sua esistenza una nota di gioia.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Si accorgeva che le prudenti, le premurose cure di sua figlia l’avevano condotta a ritenere, a torto, che l’attaccamento, un tempo da lei bene compreso, fosse molto più superficiale, in realtà, di quanto lei avrebbe voluto credere, o di quanto si rivelava adesso. Temeva, data quella sua persuasione, di essere stata ingiusta, negligente e, sì, addirittura scortese verso Elinor; e che la sofferenza di Marianne, perché più riconosciuta e più immediatamente sotto i suoi occhi, aveva monopolizzato la sua tenerezza, e l’aveva portata a dimenticare che in Elinor poteva avere una figlia che soffriva quasi altrettanto, e certo con minore autocommiserazione, e più grande coraggio.


edizit-res-barbera-2007Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Barbera, Siena
Collana: Nuovi Classici
Traduzione: Franca Severini (in copertina è indicata Melania La Russa)
Pagine: 340, rilegato con sopraccoperta
Anno di pubblicazione: aprile 2007
Prezzo: 10 Euro

Incipit
I Dashwood si erano stabiliti nel Sussex da molto tempo. La loro tenuta era vasta ed al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui molte generazioni avevano vissuto in modo così rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti nei dintorni. L’ultimo proprietario era stato un vecchio scapolo che visse molto a lungo e che ebbe come fedele compagna e direttrice della dimora la propria sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, causò un gran cambiamento nella sua esistenza, poiché, per far fronte alla perdita, aveva invitato ed accolto in casa con sé la famiglia del nipote, Henry Dashwood, erede legittimo della tenuta di Norland e colui al quale intendeva lasciarla alla propria morte. Gli ultimi giorni del vecchio signore trascorsero serenamente in compagnia di suo nipote, della moglie di questi e dei loro figli. Il suo affetto per tutti loro non fece che aumentare. Le costanti attenzioni del signore e della signora Dashwood nell’esaudire ogni suo desiderio, che nascevano non solo da un puro interesse ma anche dal buon cuore, gli permisero di avere tutto il necessario conforto che alla sua età egli potesse ancora ricevere; e l’allegria dei bambini aggiungeva una nota di gioia alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
… si accorgeva che le prudenti, le premurose cure di sua figlia l’avevano condotta a ritenere, a torto, che l’attaccamento, un tempo da lei bene compreso, fosse molto più superficiale, in realtà, di quanto lei avrebbe voluto credere, o di quanto si rivelava adesso. Temeva, data quella sua persuasione, di essere stata ingiusta, negligente e, sì, addirittura scortese verso Elinor; e che la sofferenza di Marianne, perché più riconosciuta e più immediatamente sotto i suoi occhi, aveva monopolizzato la sua tenerezza e l’aveva portata a dimenticare che in Elinor poteva avere una figlia che soffriva quasi altrettanto, e certo con minore autocommiserazione e più grande coraggio.


edizit-res-mondadori-2007Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Mondadori, Milano
Collana: Oscar classici
Traduzione: Monica Luciano
Pagine: 416, brossura
Anno di pubblicazione: settembre 2007
Prezzo: 8,40 Euro

Incipit
La famiglia Dashwood risiedeva nel Sussex da molto tempo. Le proprietà terriere erano vaste e al centro si trovava Norland Park, la residenza dove per molte generazioni aveva vissuto in modo tanto rispettabile da godere della generale considerazione dei vicini. L’ultimo proprietario della tenuta era un vecchio scapolo che aveva raggiunto una considerevole età e per molti anni aveva goduto della compagnia e delle cure domestiche della sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della propria, portò un grande cambiamento nella sua esistenza; poiché, per compensare tale perdita, egli aveva invitato e accolto nella sua casa la famiglia del nipote, Henry Dashwood, il legittimo erede di Norland e colui al quale intendeva lasciarla alla sua morte. In compagnia del nipote, della moglie e dei figli, il vecchio gentiluomo trascorse serenamente i suoi ultimi giorni. Il suo affetto nei confronti di tutti loro accrebbe. Le costanti attenzioni per soddisfare ogni suo desiderio dei signori Dashwood, che non scaturivano dal mero interesse ma da una vera bontà di cuore, gli procurò ogni genere di conforto che la sua età avanzata potesse ricevere, e la vivacità dei bambini diede nuovo gusto alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Scoprì di essere stata portata fuori strada dall’attenta e scrupolosa attenzione della figlia nel pensare che quell’affetto che una volta lei aveva compreso tanto bene fosse in realtà più superficiale di quanto avesse creduto o di quanto ora dimostrava di essere. Temeva, con questa persuasione, di essere stata ingiusta, negligente, anzi perfino scortese verso la sua Elinor; che il dolore di Marianne, più ostentato, più evidente ai suoi occhi, l’avesse portata a concentrare su di lei la sua tenerezza e a dimenticare che in Elinor lei aveva una figlia che poteva soffrire allo stesso modo, e certo con meno responsabilità e maggiore coraggio.


edizit-res-einaudi-2010Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Einaudi, Torino
Collana: ET Classici, 1602
Traduzione: Luca Lamberti
Pagine: 400, brossura
Anno di pubblicazione: febbraio 2010
Prezzo: 11 Euro

Incipit
La famiglia Dashwood risiedeva nel Sussex da molti anni. Le loro proprietà terriere erano vaste, e al centro sorgeva Norland Park, la residenza in cui da molte generazioni avevano vissuto in modo tanto rispettabile da essersi guadagnati la stima di tutti i vicini. L’ultimo discendente della famiglia era uno scapolo che sino a età avanzata e per molti anni aveva avuto come compagna e direttrice della casa la sorella. Ma la morte di lei, avvenuta una decina di anni prima della sua, aveva prodotto un grande cambiamento nella sua esistenza, perché per sostituire la sorella, il proprietario aveva invitato a risiedere con lui la famiglia di suo nipote, Henry Dashwood, l’erede legittimo della proprietà di Norland, e la persona alla quale intendeva lasciare tutti i suoi averi. In compagnia del nipote, della moglie di questi e dei loro bambini, il vecchio gentiluomo trascorse serenamente i suoi ultimi giorni e si affezionò sempre più ai parenti; le continue cure e attenzioni dei coniugi Dashwood, che nascevano non solo dall’interesse ma anche dal buon cuore, circondarono il vecchio gentiluomo di ogni possibile agio compatibile con la sua età avanzata, e l’allegria e l’affetto dei bambini procurarono nuove gioie alla sua vecchiaia.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Si accorse di essersi lasciata fuorviare dalla prudente e premurosa attenzione della figlia al punto di considerare quell’affetto, un tempo da lei compreso tanto bene, come in realtà molto più debole di quanto avrebbe voluto credere o di quanto si dimostrasse adesso. Aveva paura di essere stata, sotto l’effetto di tale convinzione, ingiusta, negligente, anzi, addirittura scortese verso la sua Elinor; aveva paura che l’afflizione di Marianne, perché più dichiarata, più ostentata, avesse monopolizzato troppo la sua tenerezza portandola a dimenticare che in Elinor poteva avere una figlia quasi altrettanto infelice, con minore eccitazione e commozione, certo, ma con maggiore forza d’animo.


edizit-res-jaustenit-jasit-2010-2016Titolo: Ragione e sentimento
Editore: jausten.it (on-line)
Traduzione: Giuseppe Ierolli
Anno di pubblicazione: 18 ottobre 2010
La stessa edizione, a cura della JASIT e con
progetto grafico di Petra Zari, è disponibile
in formato cartaceo su “imiolibro” (link).

Incipit
La famiglia Dashwood si era da tempo stabilita nel Sussex. Avevano una vasta tenuta e risiedevano a Norland Park, al centro della proprietà, dove, per molte generazioni, avevano vissuto in maniera tanto rispettabile da meritarsi la stima generale dei conoscenti nel circondario. L’ultimo proprietario era uno scapolo, vissuto fino a tarda età, che, per molti anni della sua vita, aveva avuto nella sorella costante compagnia e cure domestiche. Ma la sua morte, avvenuta dieci anni prima di quella di lui, aveva prodotto un grande cambiamento nella sua vita domestica; per sopperire alla perdita, aveva invitato e accolto in casa la famiglia di suo nipote, Mr. Henry Dashwood, il legittimo erede della tenuta di Norland e colui al quale intendeva lasciarla. In compagnia del nipote, della moglie e delle loro figlie, il vecchio gentiluomo trascorse serenamente i suoi giorni. Il suo attaccamento verso tutti loro crebbe. La costante attenzione ai suoi desideri da parte di Mr. e Mrs. Dashwood, che non scaturiva soltanto dall’interesse ma da bontà di cuore, gli procurò tutto il benessere che la sua età potesse apprezzare, e l’allegria delle bambine aggiunse una piacevole attrattiva alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Scoprì di essere stata fuorviata dagli scrupoli, dall’attenta premura della figlia, nel pensare che quell’affetto, del quale una volta si era resa conto così bene, fosse in realtà molto più superficiale di quanto era stata portata a credere, o di quanto fosse invece evidente adesso. Temeva che per effetto di quella convinzione fosse stata ingiusta, negligente, anzi, quasi crudele, con la sua Elinor; che la sofferenza di Marianne, solo perché più ostentata, più immediatamente visibile, avesse accresciuto troppo la sua tenerezza, e l’avesse trascinata a dimenticare che in Elinor aveva una figlia che soffriva quasi altrettanto, di sicuro con meno responsabilità, e con più forza d’animo.


edizit-res-dalai-2011Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Baldini Castoldi Dalai, Milano
Collana: Classici tascabili
Traduzione: Renato Chiaro
Pagine: 442, brossura
Anno di pubblicazione: luglio 2011
Prezzo: 8,90 Euro

Incipit
La famiglia Dashwood abitava da molto tempo nel Sussex. La loro era una grande proprietà e la loro residenza, che si ergeva proprio nel mezzo dei loro possedimenti, si chiamava Norland Park. Lì, da molte generazioni, i Dashwood vivevano in una tale maniera da guadagnarsi il rispetto di tutte le conoscenze che avevano nel vicinato. L’ultimo proprietario fu uno scapolo, che visse fino a tarda età e che, per moltissimi anni, ebbe come compagna e come padrona di casa sua sorella. Ma la morte di quest’ultima, avvenuta dieci anni prima della sua, causò un grandissimo mutamento nella sua dimora. Per supplire alla sua mancanza, infatti, il vecchio aveva dovuto invitare a trasferirsi a vivere con lui la famiglia di suo nipote, il signor Henry Dashwood, il legale erede di quella proprietà, la persona alla quale aveva deciso di lasciare i suoi averi. In compagnia di suo nipote, della moglie e dei loro figli i giorni del vecchio signore trascorsero felicemente. L’attaccamento e l’affetto che provava per loro cresceva continuamente. La costante attenzione del signor Henry Dashwood e di sua moglie ai suoi desideri, attenzione che non nasceva dal mero interesse, ma dalla bontà del loro cuore, gli diede tutto il conforto che poteva servirgli alla sua età, e l’allegria dei bambini aggiungeva divertimento alla sua vita.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Si accorgeva che la prudente e premurosa attenzione di sua figlia l’aveva condotta a ritenere, sbagliandosi, che l’attaccamento, che un tempo aveva intuito così chiaro, fosse molto più superficiale, in realtà, di quanto avrebbe voluto credere, o di quanto si era infine rivelato. E temeva di essere stata ingiusta, per via di quella convinzione, ma anche negligente e, addirittura, perfino scortese verso Elinor;, (sic) visto che l’ambizione di Marianne, più palese e più condivisa, aveva monopolizzato la sua attenzione, facendole scordare che Elinor potesse soffrire altrettanto, anche se con minore clamore e maggiore forza d’animo.


edizit-res-giunti-2014

Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Giunti, Firenze
Collana: Classici
Traduzione: Marianna D’Ezio
Pagine: 476, brossura
Anno di pubblicazione: 10 settembre 2014
Prezzo: 6,90 Euro

Incipit
La famiglia Dashwood viveva nel Sussex ormai da lungo tempo. Possedevano un’ampia tenuta e risiedevano a Norland Park, al centro della proprietà, dove per molte generazioni erano vissuti in maniera molto rispettabile, tanto da guadagnarsi l’opinione positiva di tutti coloro che abitavano nei dintorni. L’ultimo proprietario era uno scapolo che era vissuto fino a un’età molto avanzata e che per molti anni della sua vita aveva avuto sua sorella come unica compagnia, oltre che come governante. La morte di quest’ultima, tuttavia, sopraggiunta dieci anni prima, aveva dato inizio a numerosi cambiamenti, perché per compensare la perdita lui aveva accolto in casa propria la famiglia del nipote, il signor Henry Dashwood, l’erede legale della tenuta di Norland a cui intendeva destinare il suo lascito. In compagnia del nipote, di sua moglie e dei loro figli, i giorni dell’anziano gentiluomo erano trascorsi sereni e il suo affetto nei confronti di tutti loro era andato aumentando di giorno in giorno. Le attenzioni costanti dei signori Dashwood verso ogni suo desiderio, che non derivavano dal semplice interesse personale, ma dalla bontà d’animo, gli fornivano tutto il conforto di cui una persona della sua età aveva bisogno, e l’allegria dei bambini dava ulteriore gioia alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (capitolo 47)
Si rese conto che era stata fuorviata dalle sollecite a premurose attenzioni della figlia a pensare che l’affetto che una volta aveva compreso così bene, in realtà fosse molto meno profondo di quanto era stata abituata a credere, o di quanto si rivelasse adesso. Temeva che dietro questa convinzione lei fosse stata ingiusta, disattenta… ahimè, quasi scortese con la sua Elinor, e che l’afflizione di Marianne, perché era stata più riconoscibile, più immediatamente davanti ai suoi occhi, avesse conquistato tutta la sua tenerezza e l’avesse portata a dimenticare che in Elinor poteva avere una figlia che soffriva allo stesso modo, e certamente con meno autocommiserazione e maggiore coraggio.


Titolo: Ragione e sentimento
Editore: Rizzoli, Milano
Collana: BUR ragazzi
Traduzione: Beatrice Masini
Pagine: 411, brossura
Anno di pubblicazione: giugno 2017
Prezzo: 10,00 Euro

Incipit
La famiglia Dashwood si era stabilita da tempo nel Sussex. La loro proprietà era grande, e abitavano a Norland Park, nel cuore della tenuta, dove da molte generazioni vivevano in un modo così rispettabile da meritarsi la buona opinione dei vicini. Il penultimo proprietario era uno scapolo ormai anziano che per molti anni della sua vita aveva avuto una costante compagna e governante nella sorella. Ma la morte di lei, avvenuta dieci anni prima della sua, provocò un enorme cambiamento nel suo modo di vivere, perché per colmare il vuoto di quella perdita invitò e accolse la famiglia del nipote, Mr Henry Dashwood, l’erede legale della tenuta di Norland, a cui intendeva lasciarla. In compagnia del nipote e della moglie, e dei loro figli, i giorni del vecchio signore trascorsero sereni. L’affetto per tutti loro aumentò. La costante attenzione di Mr e Mrs Dashwood ai suoi desideri, che derivava non da interesse ma da autentica bontà d’animo, gli diede ogni genere di conforto che potesse godersi alla sua età, e l’allegria dei bambini aggiunse sapore alla sua esistenza.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (III-11)
Scoprì che era stata sviata dall’attenzione cauta e premurosa della figlia fino a pensare che l’affetto che un tempo aveva così ben compreso fosse molto più tenue in realtà di quanto si era abituata a credere, o di quanto si dimostrava al momento. Temette di essere stata nella sua convinzione ingiusta, distratta, no, quasi cattiva con Elinor; che il dolore di Marianne, perché più esplicito, più evidente, avesse troppo assorbito la sua tenerezza, conducendola a dimenticare che in Elinor poteva avere una figlia che soffriva quasi altrettanto, certo meno incline ad alimentare il proprio dolore, e molto più coraggiosa.


Titolo: Ragione e sentimento
in: Romanzi e altri scritti (vol. I)
Editore: Mondadori, Milano
Collana: i Meridiani
Traduzione: Susanna Basso
Pagine: 238-646
Anno di pubblicazione: 10 maggio 2022
Prezzo: 80,00 Euro

Incipit
I Dashwood si erano da tempo stabiliti nel Sussex. Possedevano una vasta tenuta al centro della quale si ergeva Norland Park, la residenza dove da molte generazioni conducevano una vita così rispettabile da essersi guadagnati la buona opinione di tutto il vicinato. Il defunto proprietario, uno scapolo vissuto fino a tarda età, aveva per molti anni trovato nella sorella una fedele compagna e una buona governante. La morte di lei, tuttavia, avvenuta dieci anni prima della sua, provocò considerevoli cambiamenti in casa; giacché, per colmare quel vuoto, egli invitò e accolse la famiglia di suo nipote, Mr Henry Dashwood, legittimo erede della tenuta di Norland e proprio la persona cui intendeva destinarla. In compagnia dei nipoti e dei loro figli, le giornate dell’anziano signore trascorrevano serene. Il suo affetto per loro aumentò. La premura costante con cui Henry Dashwood e consorte esaudivano ogni suo desiderio non nasceva dal mero interesse ma da un’autentica bontà d’animo, e gli procurò tutto il conforto materiale che l’età avanzata permetteva; mentre l’allegria dei bambini aggiungeva sapore alla sua vita.

La presa di coscienza di Mrs. Dashwood (III-11)
Scopriva di essre stata indotta dalle premure assennate e zelanti della figlia a ritenere il suo affetto, che inizialmente aveva così ben compreso, assai più superficiale di quanto avesse voluto credere e di quanto si rivelasse ora. Temeva che quella sua convinzione l’avesse resa ingiusta, distratta, addirittura scortese nei riguardi della sua Elinor; – che la pena di Marianne, in quanto più riconosciuta, più immediatamente davanti ai suoi occhi, avesse assorbito troppa della sua tenerezza, portandola a dimenticare che in Elinor aveva una figlia che soffriva quasi altrettanto, ma che di certo lo faceva commiserandosi di meno e mostrando più forza d’animo.


 

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